I Musei cilentani hanno ultimato con profitto e reciproca soddisfazione il loro cammino per incontrare le nuove generazioni. Il progetto “Musei in lectio” con Comune capofila Morigerati, finanziato dalla Regione Campania, ha terminato la sua fase principale. I 4 Musei partecipanti, quello dell’Identità cilentana di Pisciotta, il Centro Studi Previtàli del prof. Francesco Abbate a Roccagloriosa , l’Etnografico di Morigerati e quello del Giocattolo Povero di Massicelle hanno incontrato gli alunni degli istituti scolastici “C. Pisacane” e “L. Da Vinci” di Sapri per un ciclo di colloqui nel corso dei quali sono stati illustrati il senso delle raccolte, il lavoro che vi è dietro, i messaggi proposti dai musei e i documenti, gli oggetti e il materiale che costituisce il cuore di queste esposizioni che hanno il merito di conservare e tramandare le radici e la storia del territorio cilentano. E così che gli adolescenti hanno potuto conoscere un passato perduto completamente o arrivato loro fino ad oggi solo attraverso echi lontani. Il prof. Abbate li ha proiettati nel mondo dell’arte, in particolare nelle opere del Tardo Gotico meridionale di cui sul territorio vi sono diversi esempi connettendo l’arte minore con l’arte maggiore. L’antropologo direttore del Museo di Morigerati si è incentrato sull’identità territoriale, su quella tradizione contadina che passa attraverso gli oggetti di una volta ma anche attraverso la lingua, i mestieri, le tradizioni, il sapere. Il Museo di Pisciotta ha ripercorso la storia di tre generazioni ricostruita all’interno del Palazzetto Saulle, un antico frantoio del 1700 dove sono stati rinvenuti oggetti appartenuti alla borghesia ma anche a persone più umili che frequentavano la casa. Molto interessante e coinvolgente è stato l’incontro, infine, con la scuola di Massicelle da cui è partito il progetto che ha dato vita al Museo del Giocattolo povero. Qui la lezione è diventata laboratorio didattico. A salire in cattedra e a portare nelle aule del “Da Vinci” i propri oggetti d’epoca sono stati gli studenti di Montano Antilia che, nonostante la loro età, hanno insegnato ai loro colleghi più grandi come si giocava un tempo e come si possono costruire le bambole di pezza, lo zurriuolo, lo scuppettuolo, copp’e palla, lo sciusciammocca, strumenti che portano con sé il gusto del gioco sociale, oggi quasi sconosciuto. Dalle risultanze di questi incontri informativi nascerà un documentario che servirà a fermare il ricordo di questa esperienza che ha tramandato ai giovani la conoscenza del passato.
Daria Scarpitta