Sei squadre operative sull’intero territorio regionale, di cui una in presidio operativo aggiuntivo, dei vigili del fuoco, dislocata a Maratea. E’ questa solamente una delle decisioni principali prese al termine del tavolo tecnico antincendio tenutosi a Potenza, presso il dipartimento Agricoltura, per definire le modalità operative di inizio campagna 2017, per conservare e difendere la Basilicata dall’emergenza roghi. Qui, infatti, l’allerta sul tema è da sempre alta. E ad essere maggiormente colpita dalle lingue di fuoco è la macchia mediterranea di Maratea che spesso deve fare i conti con la piaga degli incendi dolosi. L’ultimo in ordine cronologico è scoppiato a metà pomeriggio nella giornata di domenica 11 giugno ed è stato domato solamente dopo due giorni, quando è finalmente arrivato un canadair. Stavolta la Perla del Tirreno si è vista colpire nel cuore dei suoi simboli più importanti, il Monte San Biagio, la basilica dell’omonimo santo e la statua del Cristo redentore. Il sindaco Domenico Cipolla ha espresso rabbia e amarezza, non solo per l’incendio, che ha ridotto in cenere la vegetazione, ma anche sulla lentezza d’intervento della macchina organizzativa. Se lo spegnimento fosse avvenuto subito i danni sarebbero stati forse meno ingenti. Cipolla ha riferito di aver inviato, già dal primo giugno, al Ministero dell’Interno Minniti e al sottosegretario Bocci, una richiesta per l’immediata disponibilità per la Regione Basilicata di elicotteri antincendio. E intanto tra le attività previste per la prevenzione e la lotta attiva agli incendi c’è anche quella di avvistamento con velivoli ultraleggeri da posizionare strategicamente nelle zone più sensibili di Maratea. Inoltre..
CATERINA GUZZO