Hanno condotto lontano le indagini sull’attentato incendiario ai danni di un autolavaggio di Capaccio sul finire del 2014 per cui venne arrestato Giancarlo Rossi. L’attenzione degli inquirenti ha messo a segno all’alba di venerdì l’operazione “New Family” che ha permesso di sgominare la nuova organizzazione, gestita dal padre di Giancarlo, il 70enne ex cutoliano Umberto Rossi, e dedita principalmente allo spaccio di droga nel Cilento ma che progettava anche estorsioni e attentati. Dieci le persone finite in carcere, quasi tutti giovani di Capaccio, eccezion fatta per Rosa Borriello, la zia di Scampia, principale rifornitrice, e Costantino Leo, 29enne di Vallo della Lucania, già pizzicato diverse volte in affari legati alla droga . Due invece le persone finite ai domiciliari tra cui Francesco Rossi, figlio di Umberto, beccato dagli inquirenti mentre nei colloqui in carcere con il fratello Gianluca lo informava dei traffici illeciti in corso ricevendone direttive e consigli. Le indagini hanno portato anche al sequestro di diverse cartucce e armi da fuoco anche potenti come mitragliatrici e bombe carta. L’obiettivo principale del sodalizio criminale smerciare ingenti quantitativi di droga principalmente a Capaccio ma anche nelle piazze di Agropoli e Vallo della Lucania servendosi di pusher locali. Ingenti i quantitativi maneggiati. In cinque mesi si calcola che sul territorio siano arrivati circa due chili di droga. Il pusher più in gamba a piazzarli sul mercato il 54enne Giovanni Gambone nato ad Eboli e residente a Capaccio, che in un fine settimana riusciva a vendere fino a tremila euro di roba. La droga arrivava dal napoletano e a tirare le fila dell’organizzazione da oltre due anni c’era Umberto Rossi, originario di Acerra ma da tempo residente a Capaccio, messosi a capo del sodalizio, dopo che il figlio era finito in cella, per continuare gli affari e soprattutto per saldare il debito di 50 mila euro maturato per precedenti acquisti di cocaina e rimasto insoluto per lo stop al sistema dovuto proprio all’arresto di Giancarlo. Il 70enne faceva pesare la sua vecchia appartenenza alla Nco di Raffaele Cutolo nei confronti dei propri debitori ma anche della concorrenza. Proprio le indagini e il sequestro di armi hanno permesso di evitare una gambizzazione organizzata dal Rossi nei confronti di un pusher affiliato ad un’organizzazione criminale contrapposta facente capo a Ferdinando Grazioso. Sventata anche l’estorsione ai danni di una azienda conserviera di Eboli.
Daria Scarpitta
TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI:
IN CARCERE
Umberto Rossi classe ’47 di Capaccio;
Giancarlo Rossi classe ’86 di Capaccio;
Raffaele Russo class ’84 di Capaccio Scalo;
Marco Di Mieri classe ’87 di Capaccio Scalo;
Marco Grimaldi classe ’90 di Capaccio;
Mario Menichini classe ’74 di Capaccio Scalo;
Rosa Borriello classe ’77 di Napoli (Scampia);
Carmine Marrazza classe ’74 di Capaccio Scalo;
Giovanni Gambone classe ’63 di Capaccio;
Costantino Leo classe ’88 di Vallo della Lucania
AI DOMICILIARI
Francesco Rossi, classe ’82 di Capaccio;
Silvia Seno classe ’91 di Capaccio Scalo.