Sulla fontana al centro delle polemiche in Piazza Cattedrale a Vallo della Lucania si è costituito un comitato intitolato “Divina Proporzione”, visto che al centro delle contestazioni vi sono le dimensioni della fontana, definita uno scempio perché non intonata all’ambiente circostante del centro storico. Il comitato in questi giorni ha inviato una missiva al vescovo Ciro Miniero in cui si mette in evidenza che “l’opera, per dimensioni abnormi, posizionamento irregolare, e utilizzo di materiali di diversa natura e colore, costituisce un vero pugno nell’occhio, alterando in maniera volgarissima l’antico scenario della piazza, e sostituendosi, nella visione generale, al dominio che all’ingresso nella piazza, solo e soltanto il Duomo ha titolo ad avere”.Di qui la sollecitazione affinchè la Diocesi intervenga nella scelta attuata dal Comune di Vallo, perchè “ha titolo oggi per dire la Sua – si legge ancora – e tanto per un doppio ordine di motivi. Innanzitutto, l’opera insiste sul Sagrato del Duomo di San Pantaleone(…) E si sarebbe dovuto interessare e coinvolgere la S.V. che, a mezzo dei propri uffici, non avrebbe mancato di tutelare l’antico sito forse più e meglio degli enti civili preposti.” Inoltre, “ Sulla tristissima parete che sovrasta la fontana, tutta piastrellata di azzurro pescheria per l’altezza di circa tre metri, è collocata, giusto al centro e di colore rosso cardinale, la cifra SP. Tale cifra, non presente nel progetto tecnico e della cui scelta ignoriamo pertanto la “fantasiosa” paternità, (…) immaginiamo come logo commerciale, richiami le iniziali del nostro amatissimo Patrono San Pantaleone. Ebbene, al di là della discutibilissima operazione di Marketing, con la quale maliziosamente si tenta di accorpare al Santo Duomo un’opera “civile” ci chiediamo e le chiediamo: Perché le iniziali del Santo Patrono su una fontana pubblica?” Di qui l’appello a mons. Miniero: “Nella convinzione che una Chiesa coraggiosa e presente possa dare un grosso contributo ad una società civile così rassegnata e quiescente, confidiamo che l’Eccellenza Vostra voglia intervenire, nei modi che riterrà più opportuni ed efficaci, a salvaguardia delle cose e dei valori delle quali è custode per volontà di Dio”.