“ Il rinascimento coi sedimenti accumulati nel porto, ammesso che non siano inquinanti, è destinato a durare fino alle prime mareggiate “ . Questo è quanto ha dichiarato pubblicamente il geologo Franco Ortolani nel luglio scorso durante i lavori di dragaggio del porto di Policastro. Una conclusione, a cui erano giunti, a dire il vero, anche i semplici cittadini. Perchè i detriti dal fondale marino sono stati depositati sugli scogli adiacenti l’arenile e su una banchina . E così il mare alto degli ultimi giorni ha iniziato a riportare tutti i rifiuti di nuovo in mare. Stamattina siamo andati sul tratto di costa che è stato interessato dall’intervento. La montagna di sedimenti, dopo aver infastidito l’immagine della costa policastrese per un’intera estate, se ne torna lentamente in acqua. Lo specchio d’acqua adiacente è di colore nero e melmoso. Tra i detriti ancora a riva spicca ogni genere di spazzatura, tutta quella ritrovata sui fondali marini durante il dragaggio. “ Si è dato uno spettacolo disgustoso ai tanti turisti che sono venuti nel nostro Comune.
– afferma il consigliere comunale di minoranza Salvatore Tagliaferri – fare un intervento del genere in piena stagione balneare è stato da folli. “ Il cantiere è stato aperto in mare in piena stagione estiva, causando, come è facile immaginare gravi disagi alla balneazione. L’ex sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello, da dieci anni abituè della spiaggia policastrese, senza perder tempo ha presentato un esposto alla Procura chiedendo appositi accertamenti a tutela della salute. Una segnalazione che pare abbia fatto scattare già alcuni controlli. Fare Verde aveva chiesto al Comune l’accesso agli atti per capire se l’intervento eseguito è legittimo, sempre con l’obiettivo di salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica. Ma dall’Ente Locale non è giunta alcuna risposta. Nonostante il malumore generale da palazzo di città non sono venuti ancora fuori i documenti relativi ai lavori di dragaggio tanto contestati.
Antonietta Nicodemo