Lo scorso 14 settembre è suonata la campanella ma non per tutti. Ci sono anche a Sud di Salerno dei bambini che non hanno potuto accedere alle scuole dell’infanzia perché non in regola con le vaccinazioni come previsto dalla normativa recente. Un caso è stato registrato anche a Sapri dove una bimba delle materne per il momento non frequenta la scuola proprio perché non vaccinata e da parte della famiglia, convinta sostenitrice del no-vax, non vi sarebbe intenzione di recuperare su questo fronte neppure in futuro. La decisione finale se ammettere o meno questi bambini spetta, secondo quanto stabilito dallo Stato, al Dirigente scolastico che, in questo caso ha seguito le direttive che stabiliscono le vaccinazioni come requisito di accesso alle scuole dell’infanzia, e non ha ammesso la piccola a frequentare il servizio educativo. La bimba dunque resterà a casa fino a che non si metterà in regola con gli obblighi vaccinali. Una situazione non facile che accomuna nel salernitano una piccolissima ma importante percentuale di famiglie . Il dato dei bimbi vaccinati, tra quelli già in regola e quelli adeguatisi dopo la nuova normativa, supera il 95%. Ma ci sono alcune famiglie che resistono alle disposizioni e dunque ai loro bimbi viene precluso l’accesso alla scuola dell’infanzia, almeno fino a che non presenteranno la documentazione prevista. Cosa che scatena, come accaduto anche a Sapri, non pochi attriti tra Asl, Scuola e genitori ciascuno fermo sulle proprie legittime posizioni. La legge prevede che il Dirigente scolastico informi l’Asl su questi casi e che l’Azienda Sanitaria avvii la procedura prevista per il recupero dell’inadempimento. Che si concretizza nel convocare i genitori per un colloquio informativo che porti a superare la diffidenza e a vaccinare il minore e, in ultima ratio, nella contestazione formale da parte dell’Asl dell’inadempimento dell’obbligo vaccinale, con l’avvertimento che se i genitori non dovessero far somministrare al minore il vaccino entro il termine fissato dall’azienda sanitaria medesima, sarà loro comminata una sanzione amministrativa pecuniaria variabile tra i cento e i cinquecento euro. Per il minore presumibilmente l’accesso alla scuola sarà solo rinviato. Alle primarie, subentrando l’obbligo scolastico, infatti i vaccini non sono più requisito d’accesso alla scuola che potrà essere liberamente frequentata.
Daria Scarpitta