E’ stato convalidato l’arresto del 43enne di Maratea che viveva nel Comune di S. Marina accusato , tra l’altro, di maltrattamenti in famiglia. Il Tribunale di Lagonegro ha convalidato l’arresto per furto aggravato mentre in merito ai maltrattamenti ha disposto la misura di divieto di avvicinamento alla compagna e ai figli della stessa. Ora l’uomo si trova ristretto ai domiciliari presso quella stessa abitazione dove fino a qualche giorno fa aveva vissuto con la compagna, i due figli della donna, e il bimbo nato dalla loro relazione. A far scattare l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Vibonati, agli ordini del Maresciallo maggiore Cristiano Franco, era stata l’ennesima lite avvenuta tra i due conviventi al culmine della quale la donna era fuggita di casa e aveva chiesto soccorso ai vicini decisa a denunciare l’uomo, anche perché, proprio quella domenica, l’8 ottobre, le aveva sottratto il bancomat al solo fine di non farla allontanare dal tetto coniugale. Sarebbe stata proprio la decisione della donna di separarsi ad inasprire i rapporti con quel compagno che a detta della donna già si inalberava facilmente e ricorreva alla forza. Negli ultimi mesi la donna si era rivolta alle forze dell’ordine in più di un’occasione. Il motivo principale del contendere e che aveva dato il via anche all’ultimo episodio di violenza era diventato il timore da parte dell’uomo che la compagna andandosene via potesse portare con sé anche l’ultimo figlio,il più piccolo, impedendo così al padre di vederlo. Già a seguito di una precedente lite, infatti, la donna si sarebbe allontanata da casa portando con sé i figli. Di qui l’ultimo alterco nel corso del quale la donna sarebbe stata strattonata per i capelli e minacciata con un coltello prima di scappare. I carabinieri di Vibonati quando sono intervenuti hanno ricostruito la vicenda e tratto in arresto il 43enne in flagranza di reato per furto aggravato per l’episodio del bancomat. Visti poi i maltrattamenti denunciati dalla donna hanno attivato il piano di sostegno codice rosa, che le ha consentito di essere assistita assieme ai suoi figli dal personale del centro antiviolenza di Sapri. La signora, di origini bulgare e i suoi tre figli sono al momento al sicuro in una struttura protetta. Non si esclude però, che ,dopo aver valutato tutti i possibili fattori di rischio, la donna possa tornare a vivere in un altro paese del Golfo di Policastro dove possiede un’abitazione.
DARIA SCARPITTA