Si avviano a ultimazione tutti gli interventi pensati da Consac per far fronte ai periodi di siccità e i tecnici della società sono quasi prossimi anche all’individuazione delle cause che rendono giallastra l’acqua che esce dai rubinetti di alcune abitazione di Sapri. Il servizio idrico, dopo un estate di enormi disagi, è tornato regolare in tutti i Comuni che nei mesi di luglio e agosto hanno dovuto fare i conti con intere giornate senza acqua. L’emergenza però ha stimolato il potenziamento degli impianti, assicurando al territorio Cilentano, strutture che aiuteranno a garantire la risorsa nei periodi di crisi. In queste ultime settimane sono stati terminati i lavori a Sanza che hanno portato alla realizzazione di un secondo pozzo. E’ stato scavato a fianco a quello già esistente, servito dalle sorgenti Fistole, ed entrerà in servizio, nei giorni di siccità , per dissetare oltre Sanza, Caselle In Pittari e Morigerati. Mentre ad Ascea sono in corso i lavori per raddoppiare il potabilizzatore che già serve la vallata dell’Alento. Inoltre sono state avviate le procedure per ottenere le autorizzazione a realizzare un pozzo nei capoluoghi, rispettivamente, di San Giovanni a PIro e Camerota. Nell’area del Bussento ormai da oltre un mese è stato potenziato l’impianto di pompaggio a Capitello che, nei periodi di crisi idrica, andrà a servire l’acqua della sorgente Ruotolo di Sapri ai centri costieri di, Policastro e Scario. Ed è stata ultimata la condotta che, sempre dalla Ruotolo, porterà risorsa, nei giorni di siccità a Santa Marina e San Cristofaro. A Sapri, intanto, alcuni cittadini continuano a lamentarsi per l’acqua giallastra che esce dai rubinetti. “ Le analisi eseguite– spiega da Consac l’ingegnere Parrilli- attestano che l’acqua della Ruotolo e quella che scorre nella condotta comunale è perfettamente potabile. E’ probabile che il fenomeno sia il risultato di una reazione tra l’acqua e il materiale di cui è formata la tubatura che dalla rete comunale raggiunge il fabbricato privato. Una tesi che stiamo verificando”.
ANTONIETTA NICODEMO