“ Quattro mesi di buio, di difficoltà”. Sapridemocratica si aggiunge alle rimostranze espresse dallo Spi Cgil in merito ai servizi sociali bloccati nel Golfo di Policastro e all’empasse registrato al Piano di Zona S9 e denuncia il caso dei contributi contro la povertà. “ Ha ragione la Cgil a lamentarsi- dicono dal gruppo di opposizione- in quattro mesi non si è fatto nulla. Il piano sociale è tornato ad essere semplicemente il bancomat dei Comuni dell’ambito. Unica attività svolta con grande solerzia in questi 120 giorni sono i circa 40 provvedimenti di liquidazione di contributi a cittadini bisognosi in forma diretta e indiretta per un ammontare complessivo di circa 10 mila euro”. Il riferimento è ad una misura sociale sul cui uso però Sapridemocratica esprime perplessità per il frequente ricorso ad essa nell’ultimo periodo e per il fatto che il contributo sia in alcuni casi al limite di quanto previsto dalla normativa. “Abbiamo assistito solo a questo negli ultimi mesi- dicono ancora dal gruppo- il resto è paralisi, anche se il piano è stato approvato nel giugno 2017 e quindi è a tutti gli effetti in condizione di poter operare e poter dare i servizi. In questo periodo invece, sono stati annullati i concorsi per la formazione dell’Ufficio di Piano, sono state annullate tutte le forme di programmazione e di concertazione con i soggetti del terzo settore. Praticamente siamo tornati indietro di 5 anni.” Sapridemocratica continua il suo sfogo mettendo in evidenza le difficoltà delle fasce sociali bisognose rimaste senza risposta e delle stesse assistenti sociali “impossibilitate – dice il gruppo – a prendere in carico le persone in difficoltà.” Poi si appella alla nuova coordinatrice Gianfranca Di Luca. “Confidiamo in lei per riprendere un percorso di apertura e di dialogo. Non è accettabile che si facciano le riunioni dei sindaci a porte chiuse, lasciando fuori tutti i soggetti portatori di interessi più ampi. Non è tollerabile per l’impegno messo in questi anni dall’intera comunità per opporsi a chi voleva un piano di zona chiuso che distribuisce le risorse ai Comuni per fare clientela con il sociale”. Il sindaco di Celle di Bulgheria, Comune da cui proviene la nuova coordinatrice, invita lo Spi Cgil e le associazioni del territorio interessate a chiedere udienza presso il Piano di Zona per venire a conoscenza dello stato dell’arte. “E’ normale – dice Gino Marotta- che ci sia un rallentamento per l’avvicednamento avvenuto all’interno della struttura, questo però è aggravato dall’ostruzionismo, operato da chi aveva responsabilità politiche e chi aveva responsabilità tecnico-amministrative, che impedisce di rendere operativo il Piano di Zona.”
Daria Scarpitta