Il mese di ottobre è stato poco piovoso nell’area a sud di Salerno, confermando l’andamento arido di tutto questo 2017. Preoccupante il quadro che emerge rispetto alle medie del periodo, in particolare se si pensa in prospettiva futura. A lanciare l’allarme sui possibili effetti delle prolungate scarse precipitazioni sulle risorse idriche a disposizione della Campania è il geologo Franco Ortolani. “L’andamento delle precipitazioni del 2017 fino alla fine di ottobre evidenzia una drastica diminuzione” scrive in una nota analizzando alcuni dati forniti da MeteoCilento . “Alla stazione meteo di Altavilla Silentina, – continua Ortolani- al margine orientale della Piana del Sele, nell’ ottobre 2017 sono caduti 13,5 mm a fronte di una media del mese che è solitamente di 182 mm. Inoltre, la media annua tra 2012 e 2016 è di 1400 mm. Nel 2017 fino ad ottobre invece sono caduti solo 465 mm. Fino ad ora sono dunque precipitati circa 935 mm in meno.” Vale a dire, se pure ora si continuasse secondo le medie del periodo, oltre il 30% in meno. Una situazione preoccupante, secondo lo studioso, alla luce anche dei dati relativi alla pioggia caduta sui serbatoi idrogeologici carbonatici carsificati, quelli che ci riforniscono di acqua potabile, per intenderci. Anche qui ci sarebbe stata una flessione del 30% per ciò che riguarda le piogge e questo potrebbe incidere sulle risorse idriche a nostra disposizione. “ Si delinea- dice Ortolani- un possibile deficit significativo circa la ricarica idrica dei serbatoi idrogeologici, con conseguente diminuzione delle portate delle sorgenti che alimentano gli acquedotti durante il periodo non piovoso del 2018.” Insomma già da quest’autunno, sebbene l’andamento del 2017 possa anche ritenersi eccezionale, gli enti responsabili devono muoversi, per non farsi trovare impreparati alla prossima stagione secca. Tanto più se si pensa che i valori relativi alla pioggia registrati in questo 2017 avrebbero dovuto verificarsi,sempre secondo Ortolani, nell’anno 2100, tenendo conto di una progressiva riduzione delle precipitazioni a partire dal 1880. “Naturalmente – spiega il professore- questa del 2017 può essere una oscillazione negativa, superata la quale, le precipitazioni dovrebbero riprendere i valori previsti . Inoltre, bisogna attendere le precipitazioni dei mesi piovosi tra gennaio e maggio 2018, ma è chiaro che è urgente adeguarsi. E’ necessaria una intelligente riorganizzazione circa l’uso della risorsa idrica.” E i disagi già vissuti quest’estate lo impongono ancora di più.
Daria Scarpitta