“E’ grave che dei medici rifiutino un posto dopo aver partecipato ad un concorso solo perché vogliono lavorare sotto casa”. Il sindaco di Vibonati Franco Brusco punta il dito contro i due radiologi che erano stati destinati all’ospedale di Sapri, dopo la selezione indetta dall’Asl di Salerno per reclutare 30 dottori per tutta l’azienda, e che al momento della firma hanno fatto un passo indietro, lasciando il servizio in affanno almeno fino al prossimo 16 novembre quando dovrebbe arrivare un radiologo, più coraggioso, che ha accettato di lavorare a Sapri. Per il primo cittadino vibonatese ne va della professionalità dei medici stessi e la Direzione generale dell’Asl dovrebbe adoperarsi con ogni mezzo per evitare comportamenti del genere. “ Il dirigente, se vuole- ha detto Brusco- anche con un ordine di servizio può imporre ai medici assunti in altri ospedali dell’Azienda di prestare servizio a Sapri”. Ad insorgere dopo il clamore suscitato dalla notizia è anche Cittadinanzattiva, da sempre sensibile alle sorti dell’Immacolata. “Sapri è una città ambita dal punto di vista turistico, è vivibile, bella, bisogna chiedersi perché i medici rifiutino di venire qui. – dice Mario Fortunato, membro del coordinamento nazionale- La politica comprensoriale è ora che smetta con le divisioni e si ponga questo tipo di interrogativi, occupandosi di cose concrete, in primis della sanità e dell’immagine del nostro ospedale. E’ necessario essere uniti e decisi perché le nostre eccellenze, come il reparto di endoscopia digestiva , vengano riconosciute e i servizi promessi vengano attuati. L’ecografia diagnostica del dott. Bellizzi ad esempio – continua Mario Fortunato – la Direzione Generale da mesi aveva detto che doveva essere attuata perché ancora ciò non è avvenuto?” A tal proposito, Fortunato fa sapere che il tavolo sull’ospedale di Sapri è stato riattivato dal sindaco Antonio Gentile ma aggiunge: “ Non bastano gli incontri. Non possiamo fare come con il Frecciarossa . Non se ne sta parlando più, non si sta facendo nulla per riaverlo. Insomma abbiamo i servizi e non li incentiviamo. C’è qualcosa che non funziona né nell’organizzazione sanitaria né nella gestione politica”. A chiedere una scossa agli enti competenti è anche il rappresentante dello Spi Cgil di Sapri Gerardo Triani: “E’ un obbrobrio quanto accaduto. Il dirigente crede che basti fare un concorso ed ha risolto. Bisogna darsi da fare, scorrere le graduatorie, arrivare anche a contattare medici del territorio. E la politica deve smetterla di stare a guardare. Le conseguenze di tutto ciò sono sulla pelle dei cittadini. La rabbia è tanta e si rischiano anche azioni inconsulte”.
Daria Scarpitta