Assolti perché il fatto non costituisce reato. Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, i pezzi da novanta del Monte Paschi di Siena, sono stati assolti dal reato di usura in terra cilentana giovedì sera nel corso dell’udienza svoltasi presso il Tribunale di Vallo della Lucania. L’ex Presidente e l’ex Direttore generale dell’istituto bancario erano stati accusati di aver praticato tassi usurai nei confronti di un imprenditore di Agropoli, Antonio Feola, che aveva presentato denuncia per il tasso effettivo globale che gli era stato praticato dalla filiale agropolese di Mps tra il 2006 e il 2008. Un valore secondo l’accusa di molto superiore al limite previsto dalla legge ruotante attorno al 14%. Nello specifico, il primo anno l’uomo avrebbe corrisposto un TEG del 34,61%, nel 2007 del 22,11% e nel 2008 del 21, 39%. La difesa di Mussari e Vigni, sostenuta dagli avvocati Enrico De Martino e Franco Maldonato, però, ha dimostrato che gli interessi praticati sul conto corrente bancario non hanno mai superato le soglie fissate trimestralmente dal Ministero dell’Economia e non hanno mai contravvenuto a quanto stabilito dalla Banca d’Italia. I legali hanno sostenuto che la commissione di massimo scoperto prima del gennaio 2010 non può considerarsi parte del TEG in quanto pattuita prima dell’entrata in vigore della legge che ha inteso regolare la cosiddetta usura sopravvenuta. Le argomentazioni sono state accolte dal collegio giudicante presieduto da Gaetano De Luca che ha emanato così l’assoluzione. Solo qualche giorno fa proprio in merito ai Teg e al reato di usura il Gup di Vallo della Lucania aveva assolto tutti i funzionari e impiegati della Bcc del Cilento perché il fatto non sussiste.