Sono dati drammatici e purtroppo solo parziali quelli che emergono in merito al gioco d’azzardo nel territorio a sud di Salerno. Stando a quanto riportato nell’inchiesta “L’Italia delle slot”, sia a Sapri che a Vibonati circa il 10% del reddito pro-capite annuo viene speso alle macchinette. Dei 16 mila euro di reddito dichiarato nel 2016 a Sapri 1447 euro procapite sono destinati a new slot e videolottery. A Vibonati di 14mila euro di reddito dichiarato nello stesso anno, 1300 sono spesi in questo modo. E si tratta solo di una fetta del gioco d’azzardo perché l’inchiesta nulla dice su altri tipi di approcci alla fortuna come il gioco online, che avviene al chiuso delle abitazioni , le scommesse o i terribili gratta e vinci che sono i più amati dagli italiani. Quel 10% del reddito speso al gioco, dunque, sarebbe da ritoccare al rialzo segnando la cifra della disperazione e delle povertà di questo territorio. Perché se vi è il problema psicologico e sociale da considerare, ci sono anche delle conseguenze sull’economia locale. Le prime vittime della situazione che emerge sono proprio le attività commerciali. . In questi anni non si fa che parlare della crisi del commercio, in particolare quello di prossimità, delle difficoltà dei piccoli esercenti. E’chiaro che se più del 10% del proprio stipendio viene dilapidato al gioco, ci saranno sempre meno risorse da destinare al consumo o all’acquisto di beni. E non si prevede un futuro migliore visto che il numero delle macchinette è in crescita. Un tentativo di smarcarsi da questa situazione lo ha messo in capo recentemente l’amministrazione di Sala Consilina, dove secondo l’inchiesta si sono spesi nel 2016 15 milioni di euro in giocate. Il consiglio comunale ha approvato il regolamento che disciplina l’apertura e l’esercizio di sale da gioco e agenzie di raccolta scommesse. I locali devono sorgere almeno a 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e strutture frequentate da giovani o con finalità sociali o ricettive e devono rispettare degli orari precisi, pena sanzioni fino a 500 euro. Inoltre ci sono norme precise in base alle quali l’amministrazione può anche sospendere o revocare l’autorizzazione. Piccoli passi che dimostrano almeno un po’ di sensibilità al problema. Anche a Sapri nel 2013 si deliberarono agevolazioni fiscali per le attività che dismettevano le slot e il Comune non concesse il patrocinio alla prima edizione di Sapri anni ’60 proprio perchè il main sponsor era una società che commerciava slot. Nel 2014 il Comune sottoscrisse il ‘Manifesto dei sindaci’ per la legalità contro il gioco d’azzardo e in quest’occasione venne anche in città la iena Nadia Toffa . Poi, più nulla. Nel 2016 a Sapri sono state contate 18 macchinette ogni mille abitanti, un numero impressionante per un territorio così piccolo. Un meccanismo che stritola vite ed economia e che non può essere ignorato.
Daria Scarpitta