L’ospedale di Polla rischia di perdere il punto nascita, quello di Sant’Arsenio di non veder concretizzati gli interventi di ristrutturazione attesi da tempo. Di fronte alle ennesime “dimenticanze” nei confronti della sanità valdianese i rappresentati ospedalieri della Cgil Funzione pubblica e della Fials Conf. S.A.L., assieme al Comitato C.U.R.O., hanno scritto al presidente della Giunta Regionale della Campania e al Direttore Generale dell’Asl di Salerno per chiedere la deroga per Polla affinché conservi il punto nascita e l’attivazione immediata delle procedure per l’indizione dei lavori e per la progettazione definitiva relativa ai successivi stralci per quello di Sant’Arsenio. Dalla missiva dei sindacati emergono le promesse disattese e il lungo cammino percorso alla ricerca di interventi. Una vicenda partita nel marzo 2017 quando proprio nel corso di un incontro presso la Direzione generale dell’Asl gli stessi scriventi lamentarono con il manager Giordano la mancata assegnazione dei fondi ex art. 20 per l’edilizia sanitaria, situazione ripetutasi recentemente, e ricevevano in cambio la risposta, ieri come oggi, che erano stati preferiti gli interventi immediatamente cantierabili e la promessa che Polla e San’Arsenio avrebbero trovato posto nei successivi stralci. “ Ad oggi – si legge nella lettera- non è dato sapere se gli uffici competenti di siano attivati per la realizzazione di quanto promesso. Chiediamo che vengano posti in essere tutti gli atti che approvino definitivamente i progetti esecutivi.” I sindacati e il comitato fanno poi notare che anche i lavori di riqualificazione e adeguamento antincendio di San’Arsenio, inseriti nella delibera dello scorso 26 ottobre “stentano a decollare non essendo stati pubblicati gli atti di indizione di gara”. E intanto lavori urgenti non sono stati finanziati mentre nello stabile “ sono presenti abbondanti infiltrazioni di acqua piovana dovuti alla fatiscenza della struttura sanitaria” Di qui la richiesta di non indugiare oltre su interventi necessari . Come anche per la situazione del punto nascita di Polla che, pur raggiungendo i 500 parti annui nel 2016, “difficilmente- scrivono i sindacati – raggiungerà l’obiettivo dei 1000 parti annui a fine 2018, motivo per il quale potrebbe essere soggetto a disattivazione” Gli scriventi dunque chiedono di avere la deroga, la stessa concessa a Sapri e Vallo della Lucania, per far sopravvivere il punto nascita. “Rispetto a queste richieste- concludono- saremo estremamente vigili per evitare l’ennesima strumentalizzazione a fini elettorali di ciò che rappresenta un diritto per questo territorio”.
Daria Scarpitta