Poco più di un mese ancora e l’inchiesta sull’omicidio Vassallo potrebbe chiudersi con un nulla di fatto. Scade a fine febbraio infatti l’ultima proroga concessa dal gip di Salerno alle indagini, poi si dovrà giungere necessariamente alle conclusioni. Ma a pochi giorni dalla timeline quello che emerge è che dopo sette anni dall’avvenuto assassinio non c’è ancora un colpevole e anche quell’ipotesi sollevata nei confronti di Bruno Humberto Damiani, unico indagato nella vicenda visto il suo ruolo di spicco nello spaccio di droga nel Cilento sta per cadere. Le ultime speranze sono tutte rivolte agli accertamenti balistici in corso su una pistola rinvenuta nel corso delle indagini e agli esiti del test di Dna eseguiti su 94 persone proprio per non lasciare nulla di intentato. Se non emergeranno elementi nuovi, piste possibili, indizi importanti il caso rischia di essere archiviato. A nulla sono valsi i solleciti del fratello del sindaco pescatore Dario perché chi sa si facesse avanti, perché si ricostruisse la verità sull’assassinio. Dario Vassallo le ha tentate tutte in ultimo anche la richiesta di una commissione parlamentare d’indagine per non far cadere l’attenzione dalla questione, per indagare attraverso altre vie. Ma a quanto pare una delle pagine più dolorose del Cilento rischia di rimanere un grande mistero. Tante le piste vagliate ma nulla di concreto si è profilato. La Procura che sta indagando con la pm Rosa Volpe applicata a salerno propri per coordinare l’inchiesta non vu9ole rassegnarsi, ma le domande ancora senza risposta sono tante.Chi ha incontrato Angelo Vassallo la sera del 5 settembre 2010? Quale azioni o comportamento del sindaco pescatore ha innescato quei 9 colpi esplosi contro di lui’?
Daria Scarpitta