Il cinghiale fa bella mostra di sé all’ingresso del Centro per la Biodiversità di Vallo della Lucania. Un monito, una sfida. E’ stato il Presidente del Parco a volerlo inserire tra le specie che fanno parte del Museo Naturale allestito nelle sale dell’ex Casino Montisani perché, ha detto alla platea accorsa nei giorni scorsi alla presentazione del marchio, questo è uno dei problemi su cui più ha lavorato l’area protetta in questi anni. Un’emergenza che non è mai passata in secondo piano, secondo Pellegrino e che ora a momenti vedrà avviare uno dei punti di forza della strategia per limitare i danni alle colture e il pericolo anche ai cittadini che gli ungulati hanno protato con la loro crescita esponenziale sul territorio del Parco. Quasi 200 selecontrollori sono risultati idonei alla selezione e , ora conclusi tutti gli adempimenti, verranno avviati all’abbattimento selettivo dei cinghiali. Verrà studiato e definito bene dove devono intervenire e su quali capi ma la novità, già annunciata in verità da tempo, è che con le attività per contrastare l’emergenza cinghiali si cercherà di fare anche economia, di trarne insomma qualche vantaggio. L’idea è quella che la carne di cinghiale abbattuta, dopo tutte le verifiche sanitarie necessarie, venga immessa sul mercato per la vendita. “Non c’è momento- ha detto il presidente Pellegrino- che non abbiamo pensato a come affrontare l’emergenza cinghiali. E quell’esemplare all’ingresso del Centro per la Biodiversità ce lo ricorda”.
Daria Scarpitta