Resta in carcere a Vallo della Lucania in attesa dell’interrogatorio del Pubblico Ministero che si dovrebbe svolgere nei prossimi giorni, Carmine Testiera l’ufficiale giudiziario di Ascea beccato nell’atto di chiedere una mazzetta per favorire un pignoramento. Tutto è accaduto nella giornata di ieri. I Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, diretti dal capitano Mennato Malgieri, lo hanno sorpreso in flagranza di reato mentre presso l’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti ubicato al primo piano del Tribunale vallese costringeva un uomo di Battipaglia a consegnargli 50 euro, per effettuare un atto che rientrava tra i suoi doveri, ossia il pignoramento di un’automobile. Una tangente, insomma, per assicurare l’esecuzione dell’atto. Testiera non si aspettava che proprio in quel momento arrivassero i Carabinieri a contestargli il reato di concussione, ma alla fine, ha dovuto seguire i militari e per lui si sono aperte le porte della casa circondariale. Testiera era già indagato per abuso d’ufficio e danneggiamento. Lo scorso 14 dicembre era scattato il sequestro del suo ufficio nel Tribunale di Vallo dopo che una ditta aveva sporto denuncia per un’altra anomalia riscontrata nel lavoro dell’ufficiale giudiziario.Secondo l’accusa, in quel caso avrebbe consentito l’accesso ad un fondo privato, danneggiando il lucchetto posto a chiusura del cancello per consentire ad un’azienda di sversare del materiale di risulta senza l’autorizzazione del giudice. Un rebus ancora al vaglio degli inquirenti ma che ha innescato le indagini sul conto di Testiera e la decisione della Procura di apporre i sigilli al suo ufficio contenente numerose pratiche di pignoramento. Testiera non era stato sospeso, però, dal suo lavoro e aveva continuato ad esercitarlo appoggiandosi presso un altro ufficio e operando presso l’Unep dove poi è stato beccato dai Carabinieri che lo stavano tenendo sotto controllo proprio a seguito delle indagini. L’inchiesta infatti è ancora in corso. Gli inquirenti stanno vagliando diverse pratiche e documenti rinvenuti nell’ufficio ancora sotto sequestro, stanno ascoltando testimoni e verificando quanto rivenuto nei pc dell’ufficiale giudiziario e nella sua abitazione, pure perquisita, e non si escludono nuovi sviluppi.
Daria Scarpitta