A Sapri è andato via un altro pezzo della storia commerciale cittadina. Dopo anni di resistenza alla crisi ha chiuso i battenti la Cartolibreria Faracchio in Corso Garibaldi. Per decenni è stato il punto di riferimento per gli amanti dei libri e della popolazione scolastica. Un negozio che ha rappresentato il punto di forza dell’economia locale, fino al secolo scorso. Con l’inizio del 2018 ha cessato l’attività. Non è stato l’unico che ha atteso il nuovo anno per abbassare le saracinesche. Con Faracchio, infatti, hanno chiuso altri sei negozi e almeno altri tre si preparano a farlo prossimamente. Sono per lo più attività distribuite tra i due corsi principali della Città. Percorsi che lentamente, in particolare Garibaldi, diventano dei fantasmi. Decine le saracinesche abbassate, su alcune delle quali campeggia il cartello con su scritto “ vendesi “ o “ affittasi “ per attività commerciali. Cartelli, che in alcuni casi, sono lì da tempo. Sono anni ormai che si assiste all’emorragia di negozi favorita dalla crisi economica che attanaglia l’Italia intera in particolare i piccoli Comuni. Le associazioni di categoria fanno quello che possono per incoraggiare agli acquisti. Ad esempio a Natale l’Unione Commercianti Sapresi si è fatta carico delle spese per le luminarie con l’obiettivo di invogliare allo shopping ma anche di donare alla Città un paese luminoso per le feste di fine anno. Nei prossimi giorni terrà un incontro con l’amministrazione comunale per tentare di definire insieme un percorso che possa favorire la rinascita del commercio. A fronte di decine di negozi che chiudono ce ne sono molti di più che continuano a rimanere aperti, incoraggianti dall’incremento delle vendite. I loro titolati rispondono alla crisi quotidianamente con un sorriso e idee innovative per i clienti.
ANTONIETTA NICODEMO