Si concluderanno a breve i monitoraggi in corso per il progetto contro il dissesto idrogeologico che minaccia da anni il centro abitato di Torre Orsaia. Durante questo mese, tempo permettendo, terminerà l’analisi dei dati provenienti dalle circa 50 sonde sotterranee, installate per monitorare i movimenti del terreno, e si potrà partire con i lavori veri e propri : la realizzazione di pozzi che dovrebbero intervenire sulle falde acquifere sotterranee, causa principale del movimento franoso che interessa tutta Torre Orsaia . “Il problema è gravissimo- ha spiegato il sindaco Pietro Vicino –La frana che riguarda il territorio del nostro Comune si muove di centimetri all’anno. Nelle zone più a rischio, per lo spostamento a cui sono state soggette le abitazioni nel tempo, si sono rotte perfino le tubature dell’acqua”. Ma il progetto potrebbe finire per intaccare la sorgente che alimenta la storica Fontana della Pergola, dove si trova un lavatoio del XV secolo utilizzato soprattutto in passato. Per difendere il monumento si è costituito nei mesi scorsi anche un comitato civico contrario al progetto e che ha portato a sostegno delle proprie tesi quanto affermato dal prof. Franco Ortolani . “Gli interventi di drenaggio della falda – ha scritto recentemente il geologo- sono ubicati in maniera “originale”. I pozzi non sono distribuiti perpendicolarmente al deflusso delle acque sotterranee, ma ad angolo retto e insistono tutti nella parte inferiore del bacino e a anche poco a monte della fontana. In altre parole, si ha la sensazione che non servano ad intercettare la falda che defluisce a est della sorgente, che è poi dove ci sono storici dissesti”. Per Ortolani ,quindi, il progetto non risolverebbe il problema e andrebbe ad intaccare l’acqua delle fontana che, soprattutto in tempi di crisi idrica, per lo studioso andrebbe tutelata e valorizzata. Il sindaco è consapevole dei rischi per la Fontana ma spiega : “ Il progetto è stato fatto da tecnici competenti e ha ottenuto l’ok dell’Autorità di Bacino. La ditta aggiudicataria, su nostra richiesta, ha previsto un sistema specifico di monitoraggio e 3 km di tubature per salvare questa vena. Il punto è che tutti i tecnici ci hanno confermato che non si sa da dove è alimentata l’acqua della fontana, che va detto non è potabile, secondo le analisi fatte svolgere dalla precedente amministrazione.
Questi che stiamo facendo sono lavori indispensabili. Faremo di tutto per preservare un simbolo di Torre Orsaia come la fontana. Ma per noi viene prima l’incolumità dei cittadini del Comune.”
Daria Scarpitta