E’ iniziata stamani presso il Tribunale di Lagonegro la discussione finale sull’incidente ferroviario avvenuto nel 2010 nei pressi della stazione di Capitello in cui perse la vita l’operaio 35enne di RFI Fortunato Calvino. A prendere la parola il Pm, i legali delle parti civili, i difensori dei 9 imputati. Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per i 3 dirigenti e per il capo impianto della trazione elettrica per non aver commesso il fatto e la condanna per tutti gli altri imputati, nello specifico: due anni di reclusione per il caposquadra di Calvino e per l’addetto scorta sul carrello, un anno e sei mesi per il conducente del carrello, sei mesi per l’operaio addetto a monitorare l’andamento dei treni e sei mesi per il capo impianto della squadra di cui faceva parte la vittima. Per conoscere la sentenza di primo grado bisognerà attendere la conclusione delle discussioni. Il tragico incidente avvenne il 1 settembre 2010 intorno alle 9.30 . Fortunato Calvino, assieme al collega dipendente delle Ferrovie Armando Ignacchiti, anche lui rimasto poi gravemente ferito, si trovava sui binari ad effettuare lavori di manutenzione con un martello pneumatico quando venne investito da un carrello ferroviario che procedeva nel tratto in cui la circolazione era interrotta. Il 35enne di origini napoletane ma molto conosciuto a Sapri, perse la vita sul colpo. Ignacchiti, invece, venne ricoverato per le gravi ferite riportate. Ora dopo quasi 8 anni si sta per concludere il processo di primo grado.
Daria Scarpitta