Si attende per il prossimo 17 aprile la sentenza sull’incidente ferroviario avvenuto nel 2010 a qualche centinaio di metri dalla stazione di Capitello, un tragico sinistro in cui perse la vita l’operaio 35enne di RFI Fortunato Calvino. Mercoledì presso il Tribunale di Lagonegro hanno avuto luogo le discussioni finali delle parti : il Pm, i legali della parte civile, ossia Armando Ignacchiti, l’altro operaio rimasto gravemente ferito nell’incidente, quelli del responsabile civile, ossia RFI, e i difensori dei 9 imputati tutti accusati in cooperazione colposa di omicidio colposo e lesioni colpose. Un’udienza lunghissima iniziata alle 9.30 del mattino per chiudersi pochi minuti dopo le 18. Nel corso della sua requisitoria il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per i 3 dirigenti e per il capo impianto della trazione elettrica per non aver commesso il fatto e la condanna per tutti gli altri imputati, nello specifico: due anni di reclusione per il caposquadra di Calvino e per l’addetto scorta sul carrello, un anno e sei mesi per il conducente del carrello, sei mesi per l’operaio addetto a monitorare l’andamento dei treni e sei mesi per il capo impianto della squadra di cui faceva parte la vittima. Tra gli operai per cui è stata chiesta la condanna anche alcuni del Golfo di Policastro. Ora toccherà al giudice verificare le varie posizioni e emettere il verdetto. Il tragico incidente avvenne il 1 settembre 2010 intorno alle 9.30 . Sul binario erano già da tempo programmati e autorizzati dei lavori di manutenzione della linea elettrica. Per questo una squadra della trazione elettrica stava viaggiando su un carrellino ferroviario. Quel giorno, tuttavia, si aggiunsero anche dei lavori di livellamento dei giunti che erano stati pianificati più recentemente dopo la diagnostica avvenuta sul binario. Fortunato Calvino, assieme al collega Armando Ignacchiti, faceva parte di questa seconda squadra tronco lavori e si trovava sui binari ad operare con un martello pneumatico quando venne investito dal carrello, i cui occupanti erano ignari della loro presenza. Il mancato coordinamento tra le due squadre e alcune disattenzioni determinarono il terribile sinistro. Calvino, di origini napoletane ma molto conosciuto a Sapri, perse la vita sul colpo. Ignacchiti, invece, venne ricoverato per le gravi ferite riportate. Ora dopo quasi 8 anni si avvia a conclusione il processo di primo grado. Il 17 aprile si darà spazio alle eventuali repliche e poi, dopo la Camera di consiglio, si passerà alla lettura del dispositivo.
Daria Scarpitta