Saranno celebrati oggi i funerali di Raffaele Laveglia, noto imprenditore di Sanza, deceduto dopo un incidente occorsogli a Villammare. L’esequie si terranno a partire dalle 15,30 nella chiesa di San Francesco a Sanza, dove da mercoledì si trova il feretro.
E’ scivolato dall’albero che stava potando ed è finito in coma, poi è spirato. Se ne andato così Raffaele Laveglia. Lo stimato imprenditore di Sanza è rimasto vittima di una caduta accidentale verificatasi nella sua villetta in località “ Le Ginestre “ a Villammare, frazione rivierasca di Vibonati. L’uomo di 69 anni era su un ulivo quando improvvisamente è finito sul terreno sottostante. Probabilmente un malore improvviso gli ha fatto perdere l’equilibrio. E’ stato subito trasportato nel vicino ospedale di Sapri, dove sarebbe giunto già in coma e con gravi traumi alla testa e al torace. Il ricovero in rianimazione è durato poche ore. Laveglia è giunto al pronto soccorso nel primissimo pomeriggio di martedì e in serata il suo cuore ha cessato di battere. Prima di andare in pensione, è stato titolare dell’omonima impresa di costruzione. Una persona attiva, anche politicamente. Tra gli anni ’80 e ’90 è stato eletto nella maggioranza comunale, rivestendo anche la carica di assessore. “ Era una persona onesta, generosa, eccezionale. Un grande lavoratore – afferma il sindaco Vittorio Esposito – a noi ci univa la grande fede per la politica”. Nelle parole del primo cittadino il pensiero dell’intera comunità sanzese ma anche della gente di Vibonati e dell’intero Golfo di Policastro dove Laveglia, grazie anche alla sua impresa edile, aveva conquistato la stima e l’affetto di tanti. Dagli anni ’90 si era trasferito a Villammare. Insieme alla moglie viveva in una villetta del villaggio Le Ginestre, dove martedì mattina era intento a potare l’ albero d’ulivo, dal quale è caduto. Le due comunità si sono stretti attorno al dolore della famiglia. Laveglia lascia tre figli Demetrio e Riccardo che vivono a Sanza e Giuseppe che risiede a Sapri e da anni porta avanti l’impresa di costruzione avviata dal padre.
Antonietta Nicodemo