Un pezzo di storia locale fino ad ora sconosciuto, una discussione parlamentare e giornalistica durata 18 anni e poi finita con un nulla di fatto. E’ il lungo iter che ha compiuto presso il Parlamento del Regno d’Italia la proposta di legge per il trasferimento della pretura da Torre Orsaia a Roccagloriosa . Un percorso, iniziato nel 1862 e conclusosi nel 1880, che è stato scoperto per caso e poi ricostruito a suon di documenti storici preziosi, tra atti parlamentari , petizioni e articoli di giornali, dall’editore Giuseppe Galzerano nella sua ultima pubblicazione dal titolo “Avverrebbe che a Roccagloriosa s’illuminerebbero le case”.
Il percorso storico è di estremo interesse per l’attualità delle questioni poste, per i campanilismi che emergono, per la ricostruzione della vita e dell’ordinamento giuridico di un tempo, ma anche per le espressioni linguistiche particolari con cui in Parlamento o sui giornali si affronta questa battaglia, con descrizioni favorevoli a Rocca e meno a Torre, presentato come paese misero e povero. Emblematica in questo contesto, perché riesce a contrapporre le ragioni dei due Comuni, l’espressione del deputato napoletano Ronghi, ripresa in parte nel titolo del libro, secondo il quale con l’approvazione della proposta di legge “ Avverrebbe che a Roccagloriosa s’illuminerebbero le case, mentre a Torre Orsaia si piangerebbe”.
Un volume davvero interessante da leggere e che è stato presentato domenica 15 aprile presso l’aula consiliare di Roccagloriosa alle 18 grazie alla sensibilità dell’Associazione Effetto Donna.
Daria Scarpitta
L’intervento integrale, per la presentazione del libro, dell’editore Galzerano e dell’avvocato Anna Maria Nardo dell’Associazione Effetto Donna alla rassegna stampa di 105 Tv.