E’ tornato in aula questa mattina il sindaco di Rofrano Nicola Cammarano, accusato di detenzione di materiale pedopornografico. C’era molta attesa per la seduta odierna visto che doveva essere sentito l’esperto incaricato dal Tribunale di Vallo della Lucania per una perizia informatica sui file rinvenuti sul pc del primo cittadino. Il presidente ha però deciso di tenere la trattazione a porte chiuse, facendo uscire dall’aula tutto il pubblico presente tra cui anche i consiglieri di minoranza e alcuni cittadini di Rofrano che ancora una volta si erano recati a Vallo per conoscere i particolari della vicenda che ha sconvolto il paesino. L’escussione del perito Roberto Merola di Salerno è durata circa un’ora. Pare che l’esperto non abbia rinvenuto sul pc del sindaco ulteriore materiale rispetto a quello agli atti del processo. Resta ovviamente sotto stretto riserbo il contenuto delle dichiarazioni di Merola che poteva servire a fare chiarezza sulla vicenda giocata ormai principalmente sulla consapevolezza o meno del sindaco in merito alla detenzione di quel materiale compromettente. Non è la prima volta che il processo si svolge a porte chiuse. Già nella seduta dello scorso 19 ottobre, quando doveva essere sentito proprio Cammarano, non venne ammesso il pubblico. La trattazione tornò pubblica invece la seduta successiva, a dicembre , quando a prendere la parola fu il consulente della difesa Gaetano Consalvo. Un andamento altalenante che fino ad ora, se giustamente ha tutelato il diritto alla riservatezza di Cammarano evitandogli deleterie gogne, ha impedito che si avesse un’informazione completa della vicenda che tenesse conto delle motivazioni della difesa e dell’accusa, visto il ruolo pubblico ricoperto dall’imputato. La seduta è stata rinviata al prossimo 6 luglio per ulteriori chiarimenti rispetto a quanto emerso sino ad ora.
Daria Scarpitta