Sotto inchiesta gli incarichi retribuiti all’ex segretario generale della Comunità Montana Gelbison – Cervati di Vallo della Lucania . L’inchiesta, coordinata dal Procuratore Regionale della Corte dei Conti per la Campania e condotta dalla Guardia di Finanza, ha consentito di accertare un danno erariale di oltre 350 mila euro. Secondo le fiamme gialle è stato causato negli ultimi cinque anni dai vertici politici e burocratici alla guida dell’Ente sovra comunale presieduta da Carmine Laurito . “ L’operazione – spiegano dalla Corte dei Conti – ha attenzionato in particolare gli incarichi esterni all’Ente” . Dalle indagini è emerso un quadro gestionale caratterizzato da continue illegittimità ed inefficienza che avrebbero favorito il reiterato conferimento di plurimi incarichi retribuiti di natura amministrativa e legale ad uno stesso professionista “ peraltro – si legge in un comunicato stampa – già convenzionato con l’ente come segretario generale”, che è un avvocato . Quindi secondo l’ inchiesta in corso quest’ ultimo avrebbe ricevuto impropriamente 335.526, 92 . Per la Corte dei Conti si tratta di un esborso che poteva essere evitato se ci fosse stata maggiore attenzione nell’uso delle risorse umane e pubbliche e che difatti rappresenta un danno alle finanze della comunità montana . Intanto il segretario generale a cui fanno riferimento gli inquirenti non è più al servizio delle ente sovra comunale perche nel maggio del 2017 ha rassegnato le dimissioni . Al suo posto c’e’ un altro professionista . Sereno il presidente della Comunità Montana “ siamo ancora nella fase preliminare dell’inchiesta attendiamo la conclusione e se sarà necessario- afferma Laurito- difenderemo il nostro operato nelle sedi opportune “ . Non è la prima volta che l’ente Montano di Vallo della Lucania finisce sotto inchiesta per spese ritenute superflue . Il caso che ha fatto più rumore, richiamando anche l’attenzione della stampa nazionale, è stato quello relativo all’ acquisto di un Suv da 56 mila euro. In quella occasione i dirigenti furono condannati .
antonietta nicodemo