: E’ chiuso nel carcere di Potenza Gabriele Milito il 75 enne che ha ucciso con un colpo di pistola la moglie Antonietta Ciancio di 68 anni. L’uomo è accusato di omicidio volontario. Alle 16 di oggi sarà presso il Tribunale di Lagonegro per l’interrogatorio di garanzia. Il Gip dovrà decidere se convalidare o meno l’arresto disposto dalla Procura mercoledì sera dopo l’esito delle prime indagini sulla morte della donna. La salma resta sotto sequestro nella cella frigorifera della sala mortuaria dell’ospedale di Sapri dove lunedì mattina alle 10 sarà eseguita l’autopsia. L’esame autoptico dovrà servire a stabilire, tra le altre cose, l’ora e il giorno del decesso e la distanza dalla quale è stato fatto partire il proiettile omicida. Dagli elementi a disposizione degli inquirenti sembrerebbe che l’omicidio sia avvenuto tra sabato e lunedì scorsi. Il cadavere è stato rinvenuto nell’abitazione della coppia intorno alle 16 di mercoledì. Dunque Antonietta sarebbe stata uccisa almeno due giorni prima. Il delitto si sarebbe consumato nelle prime luci dell’alba mentre la donna stava ancora dormendo. Antonietta è stata ritrovata sul letto sdraiata sul lato destro e in avanzato stato di decomposizione. Il volto era sfigurato. Il proiettile dopo aver colpito la nuca è finito contro il muro, sotto il quale è stata trovata la pallottola. I primi rilievi dimostrerebbero che lo sparo è avvenuto a distanza ravvicinata. Pare proprio che Gabriele Milito con la sua pistola in mano si trovavano a pochissimi centimetri dalla vittima. In questo caso Antonietta è morta sul colpo senza accorgersi di nulla. Il pensionato saprese, dopo aver ucciso la moglie, ha sistemato l’arma in un cassetto e in preda al panico sarebbe fuggito via di casa lasciando la moglie in una pozza di sangue. Dalle testimonianze raccolte è venuto fuori che nessuno ha sentito sparare. In casa non è stato trovato alcun elemento che l’uomo avrebbe potuto usare per attutire il colpo, un lenzuolo , un cuscino o una coperta. Il cadavere era nel letto nella posizione assunta dalla donna per dormire. A ritrovare la donna senza vita sono stati i vigili del fuoco del distaccamento di Policatro . I pompieri sono stati attivati dopo l’allarme lanciato dai familiari di lei di San Severino Lucano, di cui era originaria Antonietta Ciancio. Una nipote che era solita sentire la zia telefonicamente quasi quotidianamente, insospettita dalle mancate risposte alle sue chiamate per intere giornate, ha chiesto alla polizia municipale di andare a verificare se la zia stesse bene. Mercoledì mattina i vigili urbani hanno suonato più volte il campanello di casa della famiglia Milito ma nessuno dei due ha mai aperto la porta. A questo punto sono entrati in azione i caschi rossi che si sono introdotti nell’appartamento attraverso la finestra del balcone, non essendo riusciti a sfondare la porta d’ingresso, perché blindata. Su disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro, che conduce l’indagine, l’appartamento è stato posto sotto sequestro . I cinque fucili, la pistola calibro 7,65 con cui è stata uccisa la donna e le munizioni che l’uomo custodiva in casa, con regolare permesso, sono stati presi in custodia dai Carabinieri della locale Compagnia. Antonietta era una maestra di scuola primaria in pensione. In tanti la ricordano con affetto quando insegnava ai piccoli alunni del’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Sapri. Lui è un noto ragioniere, anche lui da qualche anno in pensione. I due si sono sposati oltre vent’anni fa e non avevano figli. Sono convolati a nozze dopo il divorzio ottenuto da Gabriele dalla precedente moglie, dalla quale aveva avuto due figli. Sembrerebbe che Antonietta negli ultimi tempi si lamentava del marito e che lo avrebbe invitato più volte a ricoverarsi. Pare che l’uomo stesse attraversando un periodo di depressione. Nella pistola omicida i Carabinieri hanno trovato un altro colpo in canna. In totale dunque c’erano due proiettili. Si potrebbe ipotizzare che l’uomo avesse deciso di usarne uno per uccidere la moglie e l’altro per togliersi la vita e che dopo aver sparato alla compagna non ha trovato il coraggio di andare avanti nel suo piano omicida. Vivevano in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina in Via Fenosa. Un edificio che affaccia anche su Corso Garibaldi abitato soltanto da un’altra famiglia, al primo piano. Sul delitto di Sapri si terrà questa mattina alle 10 una conferenza stampa. L’incontro con i giornalisti avrà luogo presso il locale comando della Compagnia dei Carabinieri. Saranno presenti il Procuratore Vittorio Russo e il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Neosi.
Antonietta Nicodemo