Sul carcere di Sala Consilina si consuma un nuovo braccio di ferro tra il sindaco Francesco Cavallone e il presidente della locale sezione dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani Angelo Paladino. Il 14 giugno è fissata a Roma la conferenza dei servizi che dovrà portare a stabilire se ci sono o meno le condizioni per emettere un nuovo decreto di soppressione del penitenziario valdianese, altrimenti bisognerà riaprirlo. Questa matina Paladino in una conferenza stampa ha manifestato le sue perplessità su come l’amministrazione comunale sta portando avanti la sua nuova azione pro-carcere. “Alla conferenza dei servizi – spiega – sarebbe opportuno che il Comune presenti un progetto a firma di un valido tecnico che dimostri che i lavori di ristrutturazione all’interno dell’edificio, non richiedono spese elevate . A precisarlo – aggiunge Paladino – è anche il senatore Castiello nella lettera di risposta alla missiva con la quale gli chiedevo di impegnarsi per il ripristino del nostro penitenziario”. Queste sono solo alcune delle osservazioni espresse dal presidente dell’ Unione Giuristici cattolici nell’incontro con la stampa sul Tribunale e sul carcere salesi. Un incontro promosso nella giornata di oggi 25 maggio per ricordare che nello stesso giorno del 1991 lui, nelle vesti di Sindaco, inaugurò insieme a ministri e parlamentari dell’epoca, il Tribunale di Sala Consilina “ il quale – ribadisce – grazie a quanto scritto nel contratto di Governo potrebbe riaprire i battenti” .Il Sindaco Cavallone, ancora una volta, con estrema serenità para gli attacchi sul carcere. “ Paladino deve stare tranquillo. Questa amministrazione comunale insieme all’ordine degli avvocati ha già definito una strategia per la riapertura del penitenziario. Inoltre, ricordo a Paladino che se si è giunti a questo punto è grazie al Comune che ha impugnato il decreto di soppressione del Ministro aggiudicandosi due gradi di giudizio. L’amministrazione locale ha avviato una serie di trattative politiche per il ripristino del servizio penitenziario.
Antonietta Nicodemo