Avrebbe compiuto 30 anni lo scorso 10 luglio, Maria Dorotea Di Sia, la giovane studentessa delle Belle Arti morta in un incidente stradale in Puglia nel 2014. La festa organizzata in suo ricordo dalla famiglia e dagli amici è stata ancora una volta l’occasione per parlare di arte, sicurezza e speranza ai giovani e per chiedere nuovamente giustizia. Ad aprire, come di consueto, la quarta edizione del Doroty Dream Day a Casa Stella è stato il musicista-filosofo Andrea Lucisano che ha proposto la “danza delle farfalle”; un insetto da sempre accostato da mamma Pietrina alla sua Dorotea perché come sua figlia espressione di bellezza, leggerezza e libertà. Nel pomeriggio si sono svolte poi le visite guidate alla scoperta di Casa Stella, non solo tempio dei ricordi ma futuro centro di riferimento per gli artisti del Cilento, quindi l’incontro pubblico che ha visto la partecipazione, anche della Presidente di Legambiente Campania, Maria Teresa Imparato. Quest’ultima ha assicurato una proficua collaborazione con il Doroty Dream Day per rendere Casa Stella “sempre più presidio di bellezza, fondamentale per custodire un territorio incontaminato, e che possa diventare occasione di sviluppo per i giovani”. Nel corso della giornata la premiazione del Contest Fotografico dove quest’anno a trionfare è stata Anna Ida Guida di Celle di Bulgheria con l’istantanea “ ”Scrutando il presente, con gli occhi del passato”. In seconda posizione Filomena Alessio di Torraca, seguita da Orlando Morrone di SanGiovanni a Piro. Tutti e tre giovanissimi. In questo giorno di festa e di ricordo, i genitori di Maria Dorotea sono tornati a chiedere giustizia. Dopo la sentenza di primo grado, emessa nel 2015, che ha condannato a tre anni di reclusione Pantaleo D’Addato, il conducente dell’auto su cui Maria Dorotea ha perso la vita, si attende che venga fissata la data del processo di appello. Per i genitori di Maria Dorotea la pena non è commisurata alla gravità del fatto compiuto, visto che D’Addato si mise alla guida sotto l’effetto di alcol e droga, ma da anni è tutto fermo . Recentemente per questo la famiglia Di Sia ha presentato una istanza alla Corte di Appello di Bari per sollecitare il riavvio del processo.
Daria Scarpitta