Ancora ombre e divisioni tra sindaci sulla formazione del neo Consorzio del Piano di Zona S10 con Comune capofila Sala Consilina. Dopo le polemiche relative alla nomina del cda, tutto monocolore Pd, culminate nella presa di distanza dei sindaci di Buonabitacolo e Montesano, dopo le scintille scoppiate con il sindaco di Teggiano, anche lui critico sulla scelta dei nomi, ora il nuovo caso sembra essersi aperto dopo le dichiarazioni riportate sui media dal sindaco di Auletta Pietro Pessolano circa la figura del Revisore dei Conti. Per selezionarla era stato indetto un apposito avviso pubblico scaduto proprio lo scorso 9 luglio ma, a detta di Pessolano, si sarebbe trattato di una procedura inutile in quanto sarebbe già stato deciso a chi affidare l’incarico poiché anche il revisore dei conti rientrerebbe in quell’accordo stipulato tra i primi cittadini già per il cda e quindi andrebbe ancora al Pd. “ Sono arrabbiato come cittadino- ha detto Pessolano- prima ancora che come sindaco,perché queste cose fanno male alla comunità”. Secca la replica del coordinatore del vallo di Diano Mimmo Cartolano. “Se Pessolano ha delle prove di quanto va affermando – ha detto si rivolga alla magistratura. I sidnaci valdianesi del Pd sono tutte persone perbene, trasparenti. Per la nomina del revisore si è seguita la legge e i criteri contenuti nel bando. Quanto al monopolio degli incarichi da parte del Pd, non c’è nulla di strano visto che è il partito al potere sul territorio. Lo stesso avveniva quando in Provincia e Regione governava il centrodestra ”. Intanto proprio questo pomeriggio è prevista, tra l’altro, la nomina del Revisore dei Conti da parte dell’Assemblea del Consorzio Sociale in riunione ad Atena Lucana. Sulla vicenda il neo sindaco di quest’ultimo Comune Luigi Vertucci è intervenuto chiarendo la sua posizione e mostrando che c’è più di qualche scontento sulla gestione edell’Ente. “L’Amministrazione di Atena Lucana – ha fatto sapere con una nota- auspica il pieno rispetto dello Statuto, il rispetto della parità di genere nella composizione degli organi di rappresentanza e più in generale desidera che venga posto in essere un metodo di governo scevro dalle logiche di partito e più incline a modalità collegiali.”
Daria Scarpitta