La maladepurazione non risparmia nessuna provincia campana. È una fotografia a tinte fosche quella scattata da Goletta Verde lungo le coste della nostra regione che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su trentuno punti monitorati ben venti presentavano cariche batteriche elevate. Il bilancio dei controlli svolti dall’equipe tecnica di Goletta Verde, è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa al Circolo Canottieri Irno di Salerno. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. E ci sono anche record assoluti, con situazioni che, nonostante esposti dell’associazione e controlli delle forze dell’ordine, mostrano un inquinamento ormai cronico: è il caso ad esempio della foce del fiume Irno a Salerno, e della foce del torrente Asa a Pontecagnano giudicati “fortemente inquinati” per il nono anno consecutivo. Per quanto riguarda il Cilento ricevono un giudizio di “fortemente inquinato” anche la foce del fiume Bussento a Policastro Bussentino (Santa Marina); la foce del rio presso via Poseidonia, in località Laura; e la foce Capo di Fiume a Torre di Paestum, entrambi nel comune di Capaccio. Tra Capaccio e Agropoli, stesso giudizio per il campionamento alla foce del fiume Solofrone. Ancora alla foce del rio Arena tra Castellabate e Montecorice. Entro i limiti i prelievi alla spiaggia di fronte Rio Caca Fava a Vibonati. Legambiente ha annunciato che quest’anno presenterà degli esposti per la foce del Fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano, la foce del Tusciano a Battipaglia, del Rio Arena e del Fiume Bussento. Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il corretto smaltimento degli olii esausti. Non va megliosul fronte dell’informazione ai cittadini. La cartellonistica che dovrebbe divulgare al pubblico la classe di qualità del mare, da anni obbligatoria per i comuni, è praticamente assente. Ma il problema fondamentale resta la cattiva depurazione.«E’ un’emergenza ambientale che va affrontata con urgenza – sottolinea Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde -visto che tra l’altro siamo stati anche condannati a pagare all’Ue una multa da 25 milioni di euro,. Soldi che avremmo potuto spendere più utilmente per aprire nuovi cantieri per la depurazione. Legambiente quest’anno affiancherà alla denuncia pubblica sullo stato delle acque anche un’azione giuridica, presentando nuovi esposti alle autorità competenti per chiedere di verificare le cause di queste criticità e denunciare i responsabili secondo le nuove norme previste dalla legge sugli ecoreati».