Un artista colto, innovatore che ha lasciato il segno nel teatro italiano e che non ha avuto forse l’attenzione e il riguardo che meritava. Leo De Berardinis, attore, regista e drammaturgo originario di Gioi, a cui recentemente è stato intitolato il teatro comunale di Vallo, primo omaggio a questo genio ribelle da parte della sua terra, verrà ricordato con una serie di iniziative martedì 18 settembre, decimo anniversario della sua scomparsa avvenuta dopo un intervento chirurgico finito male e 7 anni di coma. Il suo paese , Gioi, gli intitolerà la strada dove nacque . Nel corso della cerimonia in piazza Andrea De Maio alle 17, a cui saranno presenti, tra gli altri, Alfonso Andria, Michele Santangelo, Antonio Pesca e Carmen Lucia verrà scoperta la lapide ricordo installata dal Comune nei pressi della casa natia alla presenza della figlia Carola e della sorella Annamaria. La figura dell’attore, noto per le sue improvvisazioni teatrali provocatorie e aggressive e le sue riletture che spaziarono dai classici shakespeariani a quelli di Eduardo De Filippo e Totò, sarà tratteggiata da Alfonso Amendola, autore di quel “Dialogo con Leo De Berardinis” che verrà letto durante la serata. Anche Vallo della Lucania omaggerà De Berardinis nella giornata di martedì. Alle 10 presso il Teatro auditorium che porta il suo nome, si svolgerà un incontro con le scuole per far conoscere questo singolare artista anche grazie ad una mostra esclusiva in cui verranno esposti abiti e attrezzi di scena in grado di raccontare la sua opera. Dalle 15.30 alle 23 invece saranno proiettati alcuni dei suoi film più noti come “A Charlie Parker”, “Assoli”, “Totò principe di Danimarca”. Alle 19 infine si svolgerà una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Concita De Luca, a cui prenderanno parte il critico del Corriere del Mezzogiorno Enrico Fiore, il docente dell’Accademia Silvio D’Amico Giovanni Greco, l’antropologo Stefano De Matteis e gli studiosi Enrico Pitozzi e Gianni Manzella .
Daria Scarpitta