Condannata a due anni di reclusione per sottrazione di minore all’estero. Tania Polito, la mamma di Francesco Solimo , è stata riconosciuta colpevole in primo grado dal Tribunale di Lagonegro per aver rapito il bambino portandolo con sé in Venezuela, allontanandolo dal padre Sergio e dallo loro vita a Sant’Arsenio. Finisce con questa decisione sul fronte giudiziario per il momento la lunga vicenda che ha visto il piccolo conteso tra i due genitori lungo l’asse Italia-Venezuela sebbene nei fatti la storia si sia già conclusa due anni fa con il rientro del bambino nel Vallo di Diano tra le braccia del papà. La storia ebbe inizio nel 2010. La donna partì per una breve vacanza con il figlio alla volta della sua città d’origine Caracas ma poi non fece più ritorno come stabilito con il papà del piccolo. Vano il tentativo di Sergio Solimo di convincere la donna a tornare in Italia. Nel 2012 anche l’Alta Corte venezuelana si pronunciò per il rimpatrio del bambino mentre i suoi genitori proseguivano con le pratiche del divorzio. Proprio in occasione di un’udienza per la separazione la Polito rientrò in Italia e venne arrestata per sottrazione di minore all’estero. Ottenuti i domiciliari, riuscì nuovamente a fuggire nonostante il divieto di espatrio e fece perdere le proprie tracce. Ora arriva la sentenza di primo grado che oltre ai due anni reclusione pena sospesa, sospende la potestà genitoriale della donna e la condanna ad una provvisionale di 10mila euro nei confronti dell’ex marito. Venuto meno invece il reato di abbandono del minore per cui il Tribunale ha deciso di assolvere la Polito che ora si trova in Venezuela, libera, e non più latitante essendo la pena sospesa e gli arresti revocati.