Taglio del nastro questa mattina per il Masc, il Museo Archeologico di Sala Cobsilina, che ha ufficialmente riaperto i battenti dopo un lungo periodo di chiusura dovuto ad interventi di ristrutturazione. Il sindaco Francesco Cavallone con la Direttrice del Museo Anna Di Santo, l’assessore alla Cultura Gelsomina Lombardi la Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno Avellino Francesca Casule hanno compiuto i primi passi nella struttura. Nata come Antiquarium nel 1982 e, trasferita negli anni ’90 nella Grancia nel centro storico, è tornata nella sede originaria del Convento dei Cappuccini per continuare a raccontare la storia della cittadina e del Vallo di Diano. L’esposizione raccoglie reperti provenienti dalle necropoli individuate nel territorio circostante, in particolare nelle aree di San Rocco e Sant’Antonio, relativi ad un arco cronologico molto ampio: dall’età del Ferro al IV sec. a.C. Si tratta di vasi, corredi tombali con spille, bracciali e oggetti in ferro, ceramica e terracotta la cui importanza è attestata da tanti studiosi del settore e dalla esposizione in importanti musei internazionali. Una raccolta arricchita e sistematizzata ora con l’aiuto dell’Università di Salerno che ha curato la catalogazione dei reperti ,e che è stata fortemente voluta dal Comune di Sala Consilina e dalla Soprintendenza. A dare il proprio contribuito anche il Liceo Artistico”Pomponio Leto” i cui lavori hanno arricchito i nuovi ambienti e la Banca Monte Pruno che ha dato il supporto economico. Un progetto, dunque, presentato come frutto di una rete territoriale, “una rete finalizzata al Bene Comune – l’ha definita Mons. Antonio De Luca, vescovo della Diocesi di Teggiano –Policastro che ha benedetto il Museo. Con il MASC, è stato ribadito nella cerimonia di oggi, si rendono visibili le origini del territorio e ne si dà maggiore diffusione e consapevolezza tra la gente e, in particolare, le giovani generazioni.
Daria Scarpitta