Il Tribunale di Lagonegro ha emesso la sentenza di primo grado nel processo a carico di quattro ginecologi, dell’ospedale dell’Immacolata di Sapri accusati della morte di due gemellini. Il dottor Bruno Torsiello è stato condannato a quattro mesi di carcere, i colleghi Gaetano Cammarano, Costanza Scevola e Vincenza Perazzo sono stati assolti per non aver commesso il fatto. All’epoca del grave episodio Torsiello era primario del reparto di ostetricia e ginecologia ed era anche il medico curante della giovane mamma che perse i suoi due figli. Una ragazza di Sanza, che allora aveva appena 27 anni. Ieri i Giudici lo hanno condannato al carcere per aborto colposo. Una sentenza di primo grado che va a macchiare ulteriormente il curriculum del noto professionista. Si tratta, infatti, del ginecologo di Salerno che dal 2016 è sotto accusa per presunti aborti illegali ed irregolarità nelle prestazioni intramoenia eseguiti sempre a Sapri. Ed è da allora che non dirige più il reparto nel quale, però, continua a prestare servizio insieme ai tre colleghi che sono stati assolti per la morte dei gemellini. I fatti per i quali il Tribunale ha emesso la sentenza di condanna nei suoi confronti, risalgono al 2012. Alla trentaseiesima settimana di gravidanza , circa sette giorni prima del parto, la donna perse entrambi i gemelli. Un aborto, secondo l’accusa, frutto di “ negligenza e imprudenza dei medici “. Nel corso del processo sono venuti fuori elementi che hanno indotto i Giudici a scagionare Perazzo, Scevola e Cammarano, difesi rispettivamente dagli avvocati Maldonato, Marsicano e Meloro, e ad affidare ogni responsabilità al medico curante della giovane sanzese ed ex primario Bruno Torsiello, assistito dall’avvocato Giorgiadi. Sotto accusa sono finiti, tra le altre cose, i medicinali che prescrisse alla sua paziente durante la gravidanza e che secondo l’accusa le procurarono effetti collaterali. Nel processo i genitori si sono costituiti parte civile.
ANTONIETTA NICODEMO