Sgomberato il centro di accoglienza di Lontrano ad Auletta. I migranti sono stati trasferiti dal pomeriggio di ieri dopo un’ordinanza del Prefetto di Salerno in altre strutture tra Castel San Lorenzo, Atena Lucana, Agropoli, Felitto ed Avigliano. E’ questo l’ultimo capitolo delle vicende tormentate che hanno contraddistinto soprattutto nell’ultimo periodo il centro, balzato agli onori delle cronache per l’infanticidio avvenuto al suo interno e anche per il contenzioso apertosi tra due migranti che avevano denunciato le condizioni della struttura e un mediatore culturale che vi lavorava. E proprio queste condizioni e le carenze igienico-sanitarie sarebbero alla base del provvedimento del Prefetto che ne ha disposto la chiusura temporanea. Una misura che non dovrebbe aver lasciato sorpreso il sindaco di Auletta Pietro Pessolano che contro quel centro si era sempre schierato e che l’anno scorso aveva denunciato per primo lo stato degli impianti idrici della struttura, sospendendo l’autorizzazione sanitaria perché non era allacciata alla fognatura e mancava di acqua potabile e avviando la prima stagione di turbolenza per il centro di accoglienza. “L’ho detto più volte- ha dichiarato il primo cittadino- ma nessuno mi ha mai ascoltato. Forse c’erano interessi più forti. Questo sgombero non doveva avvenire perché quel centro non doveva essere mai aperto . Ci sono delle responsabilità istituzionali. Sono convinto che se all’epoca ci fosse stato il Prefetto che c’è oggi questo centro non avrebbe mai aperto. Resta, però, una grande amarezza per me come sindaco e per la mia intera comunità su cui si è voluto gettare del fango con episodi come quello dell’infanticidio”.
Daria Scarpitta