Nuovi tagli nella sanità a sud della provincia di Salerno. Dal prossimo primo gennaio chiuderà il punto nascita presso l’ospedale di Sapri e quello di Polla. E’ quanto prevede il decreto dello scorso 5 novembre a firma del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, commissario ad Acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzo del servizio sanitario campano e pubblicato sul Burc di lunedì scorso. Un provvedimento che è stato adottato sulla base del parere consultivo del Comitato Percorso Nascita Nazionale che ha basato le sue decisioni sui contenuti delle linee guida nazionali. Un provvedimento che era nell’area da tempo se si considera che negli ultimi anni , entrambe le strutture, sono rimaste aperte grazie ad una deroga, non registrando il numero di parti annuo richiesto dalla legge per il mantenimento di tale servizio. “ Nel prosieguo di adeguamento della rete dei punti nascita in Campania – si legge nel decreto regionale – si sta procedendo all’applicazione della normativa vigente con l’obiettivo di raggiungere il nuovo standard pari almeno a 1000 parti annui entro il 31 dicembre 2018. Nella rete pubblica restano attivi ancora dei punti nascita sotto soglia ai quali il ministero ha concesso una nuova deroga di un anno. Si tratta dei punti nascita di Vallo della Lucania e Ischia. Confermata invece l’apertura del punto nascita di Ariano Irpino. Chiusura a Gennaio del servizio a Sapri e Polla e Piedimonte Matese. In stand By , in attesa di chiarimenti, Sessa Aurunca. Tutti e sette i presidi ospedalieri Campani appena indicati, al 2016 risultano con un numero di parti inferiore ai 500 richiesti. Addirittura Vallo della Lucania ne conta meno di Sapri e Polla . Nel 2016 il san Luca ha registrato 263 nascite, il Curto di Polla 345 e l’Immacolata di Sapri 296. Però a questi ultimi due non è stata concessa la deroga, a Vallo si. Probabilmente perchè si spera che il San Luca, con la chiusura dei due presidi confinanti, possa incrementare il numero delle nascite nel giro di un anno e quindi raggiungere i numeri richiesti dalla legge. Facendo una classifica dei sette presidi campani indicati dal decreto nel punto relativo al punto nascite , Vallo risulta il penultimo in termini di parti effettuai e Polla risulta addirittura seconda solo ad Ischia. Insomma tutti e sette non arrivano a 500 parti ma tre punti nascita chiudono e quattro restano aperti. Il parere il Ministero lo ha espresso ad agosto e pare che nessuno ne sapesse nulla. Dato che il decreto regionale sembra aver sorpreso tutti. E poi il parere del Comitato Percorso Nascita Nazionale è consultivo, la regione poteva anche non tenerne conto. Adesso per Sapri sembra inutile anche il concorso in atto per l’ assunzione di nuovi ginecologi. Ma questa è un’altra storia.
Antonietta Nicodemo