Le carte parlano chiaro e cancellano ogni polemica politica sul rimpallo delle responsabilità. La Regione Campania a maggio 2018 chiede al Ministero della Salute la deroga per i punti nascita con parti inferiori a 500. A De Luca Il Comitato Percorso Nascita Nazionale chiedeva di perorare la deroga mettendo in evidenza tutti gli Standard operativi, tecnologici e di sicurezza presenti o in programma, attuando e descrivendo la Rete dei Punti Nascita (Hub e Spoke), lo Stam ( ossia il trasporto materno) e lo Sten ( ossia il trasporto neonatale), il Bacino d’utenza attuale e potenziale per il punto nascita in deroga, l’analisi dei costi per il suo mantenimento. La richiesta presentata dalla Regione Campania è invece scarna , rispetto a questi elementi che stentano a decollare. Infatti, già a marzo 2018 gli organismi tecnici nazionali competenti avevano evidenziato diverse inadempienze da parte della Regione ed imposto delle prescrizioni. In particolare, proprio in riferimento alla mancata attivazione della rete delle emergenze materno-infantili ,la mancata attivazione del servizio di trasporto STEN e STAM, la contemporanea insufficienza dei tempi di intervento del 118 per dirne solo alcune. Nell’esprimere, dunque, il proprio parere alla richiesta della Regione, il Comitato Nazionale scrive che per Vallo non ha preso in considerazione come ospedale più vicino quello di Battipaglia, ma quelli di Sapri ed Agropoli e che, concede parere favorevole alla deroga per il San Luca “esclusivamente in considerazione della chiusura del punto nascita di Sapri e della conseguente ridistribuzione delle donne e dei professionisti di Sapri” a Vallo. Per l’Immacolata e il Luigi Curto, poi, il comitato scrive che dall’analisi dei dati presentati dalla Regione “ emerge la totale assenza di disagio orografico”. Il Comitato bacchetta lo scarso indice di attrazione dei due punti nascita rispetto all’utenza dei comuni del proprio bacino, cone le partorienti che spesso si rivolgono ad altri ospedali, altra criticità di cui si è parlato in questi giorni. Ora, di fronte a questo parere di un organismo tecnico che, lo ribadiamo, ha esclusivamente valore consultivo a beneficio del tavolo di verifica regionale e del Comitato permanente per il raggiungimento dei LEA, il Governatore Commissario, che è l’unico competente ad organizzare l’offerta sanitaria, senza documentare ulteriormente sulle caratteristiche del territorio, i tempi di percorrenza, le reti, senza descrivere i punti nascita e i costi, il 5/11/2018, nell’ imminenza di una prossima verifica con il Governo, emana il decreto che dispone la disattivazione dei punti nascita di Sapri e Polla. E non c’è altro da aggiungere.
Daria Scarpitta