Colpo di scena sul caso punto nascita. A pochissimi giorni dalla data di chiusura, il primo gennaio 2019, la politica non produce atti concreti per mantenerli aperti e la questione se la risolvono il commissario dell’Asl di Salerno Mario Iervolino e direttori sanitari dei due presidi ospedalieri interessati dal decreto di soppressione, Sapri e Polla, rispettivamente Rocco Calabrese e Luigi Mandia. E si perché la deroga non è stata ancora concessa, il piano ospedaliero che dovrebbe salvare i due presidi dalla chiusura dei punti nascita non è stato ancora pubblicato sul Burc e il decreto regionale che li chiude non è stato revocato. Insomma nemmeno uno dei tre atti politici che potrebbe evitarne la soppressione si è ancora materializzato. Ad oggi i direttori sanitari martedì prossimo dovrebbero chiudere i rispettivi reparti di maternità. Nell’interesse della gestanti ricoverate , ormai prossime al parto, ed in particolare per le gravidanze a rischio, i due direttori sanitari hanno chiesto a Iervolino la possibilità di continuare a tenere attivi i punti nascita. A Sapri, ad esempio, secondo quanto scritto da Calabrese al Commissario dell’Asl “ ci sono dei casi che necessitano di monitoraggio continuo da parte del personale medico ed ostetrico in servizio in ostetricia e ginecologia. “E’ imprescindibile – si legge nella nota di Calabrese – che il reparto continui a garantire senza alcuna interruzione le attività del punto nascita “. Sulla scorta di questa relazione e della relazione analoga scritta dal direttore sanitario di Polla Iervolino ha firmato il provvedimento con cui consente ai due punti nascita di rimanere aperti. “ Questa direzione commissariale – scrive a Calabrese e Mandia – ritiene che gli ospedali di sapori e Polla possano continuare ad assicurare i livelli essenziali di assistenza presso il punto nascita , nell ottica della sicurezza , oltra la data prevista per la chsiusura e fino a nuova successiva determinazione”
antonietta nicodemo