Lo scandalo sulle Ong e il dibattito politico sull’immigrazione in Italia scaturiti dalle dichiarazioni di un ex poliziotto del Golfo di Policastro. Si chiama Pietro Gallo e su di lui sono stati scritti fiumi di inchiostro sin dal 2016, in quanto è stato lui a fornire le informazioni sulle ong ai servizi segreti e allo staff di Matteo Salvini. E’ stato definito “La talpa di Salvini” e L’uomo che ha creato il caso ong” . Le sue testimonianze corredate di video sono andate in scena su diversi programmi come Quarto Grado e Matrix, innescando il dibattito sull’immigrazione, mentre la sua storia ha riempito i giornali. Pietro Gallo, 46 anni, è partito da qui, dal Golfo di Policastro di cui è originario e dove torna durante le festività per visitare i familiari che vivono in zona. La vicenda nazionale, invece, ha avuto inizio quando a settembre 2016 ha risposto ad un’inserzione ed è stato assunto dalla Imi Service, una società di sicurezza privata . Gallo ha lavorato come security sulla Vos Hestia, la nave gestita dalla ong Save The Children che opera nel Mediterraneo Centrale, intervenendo durante i salvataggi in mare dei migranti. Sulla base di quanto visto in queste occasioni, assieme ad alcuni suoi colleghi, ha segnalato alcune presunte irregolarità sull’operato delle Ong. Nel 2016, infatti, scrisse una mail ai servizi segreti, a Di Battista, e a Salvini che subito lo fece contattare. Da allora iniziarono i suoi resoconti alla Lega, su cui il partito di Salvini ha costruito la sua campagna elettorale. Gallo, che fu sulla Vos Hestia, dal settembre 2016 al luglio 2017, ha sempre parlato di scafisti che accompagnavano i migranti e venivano lasciati tornare indietro con i gommoni vuoti, ma mai di rapporti diretti e ambigui tra ong e scafisti . Dalle sue dichiarazioni partì l’inchiesta della Procura di Trapani per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, l’unica sulle ong non archiviata . La procura ha ritenuto attendibili le informazioni dell’ex poliziotto, ma sono ancora diversi i punti oscuri della vicenda e gli interrogativi sulle motivazioni che hanno spinto le azioni di Gallo. Venerdì scorso anche la trasmissione di RaiDue Potere Sovrano si è occupata di questa vicenda . Gallo si è detto pentito, perché le sue denunce non hanno portato ad una regolamentazione delle Ong nel Mediterraneo, come ha detto era il suo obiettivo, ma ad un aumento delle vittime. Oggi ha perso il lavoro, si è sentito abbandonato da Salvini, e ha subito delle minacce di morte, tanto che in tv si presenta con volto velato, un volto che invece è conosciuto qui nel Golfo di Policastro.
Daria Scarpitta