I Carabinieri del Comando per la tutela della salute di Roma hanno smantellato un’organizzazione che gestiva il traffico di sostanze anabolizzanti via internet in tutta Italia con convenzioni internazionali in Bulgheria, Slovacchia, Polonia, Romani e Serbia. In 12 sono finiti in carcere perché ritenuti responsabili a vario titolo di utilizzo o somministrazione di farmaci dopanti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti. Tra di loro ci sono anche tre incensurati di Capaccio: Michele Ricco, Rocco Bernardi e un loro amico rumeno di 30 anni ancora ricercato. In una palazzina di Capaccio Scalo i militari hanno rinvenuto un vero e proprio laboratorio che era stato attrezzato per miscelare e raffinare le sostanze dopanti da poi confezionare e spedire agli acquirenti. Ma quello pestano non era l’unico centro smistamento che era stato messo su dall’organizzazione, ne sono stati individuati altri in provincia di Lecce e Modena. L’inchiesta è durata circa due anni ed è stata diretta dalla Procura di Enna. E’ scaturita dal monitoraggio dei social network e dei siti web utilizzati per la vendita on line delle sostanze anabolizzanti clandestine. I 12 indagati, secondo gli inquirenti, usavano Fb e il web e il pagamento digitale per eludere eventuali controlli. Accertati anche i collegamenti diretti tra l’organizzazione fuorilegge e palestre, negozi di body building e giovani atleti professionisti. E’ stato anche verificato che le pericolose sostanze usate per la produzione della confezione finale venivano acquistate soprattutto all’estero. Merce dannosa per la salute degli ignari assuntori ai quali gli indagati fornivano anche consigli su come assumere i farmaci vietati, pur non avendo alcun titolo accademico. Sorpresi i cittadini di Capaccio Scalo che risiedono nei pressi della palazzina finita sotto inchiesta. Nessuno poteva immaginare che uno degli appartamenti fosse stato trasformato in un centro di produzione clandestina di sostanze dopanti