Renzi arriva a Sassano circondato da amici e dalla rassicurante presenza del sindaco Tommaso Pellegrino. Nessuna contestazione nei suoi confronti, nessuna domanda scomposta, mentre arringa la folla con simpatia parlando dell’altra strada, quella che delinea nel suo libro, quella che è la proposta riformista nei confronti dell’Italia. Non c’è quasi traccia del suo essere stato in maggioranza, nel PD per 5 anni e al governo italiano per due. Solo qualche riferimento alle misure da lui avviate e bloccate dall’attuale governo. Renzi a Sassano parla da oppositore e lo fa con le sue riconosciute capacità dialettiche , creando empatia nel pubblico con le sue battute, delineando la figura del principale antagonista in questo momento: Matteo Salvini.
“Io credo nel futuro, ci credo nella politica”- dice Renzi e nelle sue parole c’è ancora una volta principalmente il presente e non una più critica visione del percorso che pure ha condotto a questo presente. Rispetto a Salvini e rispetto ad un’ideologia della paura, Renzi contrappone un po’ di quanto fatto in passato quando era la vertice dell’Italia e soprattutto un’idea di futuro diverso che rilanci la collaborazione e la fiducia, che parli di aperture e non di chiusure , invitando il Governo a riprendere i progetti sull’edilizia scolastica, sul dissesto, sui piani Bellezza e Sport e ad avviarli. L’uditorio non mette in discussione, ascolta, sorride, applaude, quasi dimentico delle brutte ferite lasciate negli ultimi anni di avere di fronte per la prima volta a 4 occhi un ex leader e attuale senatore che ha avuto in mano i destini anche del territorio valdianese. Il pubblico si gode la chiacchierata di più di un’ora che è manifestamente piacevole e mostra tutte l’abilità di un politico giovane e la tempo stesso navigato come Renzi che tuttora è pronto a rilanciare il suo ruolo e la sua idea.
Daria Scarpitta