Le ultime precipitazioni, che hanno funestato anche il ponte di Pasqua, non sembrano averci messo al riparo dal rischio di una nuova crisi idrica la prossima estate. A denunciarlo ancora una volta è il geologo Franco Ortolani che rende noti i dati registrati da alcune stazioni significative , ubicate sui serbatoi idrogeologici carbonatici da cui arriva il nostro rifornimento per l’acqua potabile: Montevergine, Laceno e San Giovanni a Piro. Nei primi 4 mesi dell’anno sono precipitati dai 300 ai 400 mm di pioggia. Un anno fa nello stesso periodo di tempo si era invece tra i 700-800 mm. “Mancano pochi giorni alla fine di aprile 2019- scrive il prof. Ortolani- poi seguiranno maggio e giugno in cui storicamente non si hanno piogge abbondanti . Dobbiamo sperare invece che in questi mesi precipitino tra i 400 e 500 mm almeno. Se ciò non avverrà, avremo problemi seri in estate 2019 per il deflusso dei fiumi, l’approvvigionamento idropotabile, l’irrigazione e l’industria” . Sì, perché soprattutto in Campania, dove l’agricoltura resta un settore importante, gli usi della risorsa sono molteplici. Per Ortolani il rischio, se non ci si arriva preparati, è che si prospetti una situazione analoga al 2017. “ Se si avesse la certezza – continua Ortolani- che sono state eliminate le dispersioni di acqua potabile dagli acquedotti, dopo la crisi del 2017, staremmo un po’ tranquilli.” . Dal canto suo la Consac, pur riconoscendo le scarse precipitazioni di quest’anno che non hanno ricaricato come si deve i serbatoi, ha più volte ribadito l’intervento avvenuto su alcune criticità presenti negli impianti e sulla linea in generale, attraverso il completamento di nuovi pozzi o l’individuazione di soluzioni alternative nell’approvvigionamento.
Daria Scarpitta