Con la costa cilentana la Campania ed in particolare la Provincia di Salerno resta in vetta alla classifica nazionale sul mare e le località turistiche più belle. Dopo le bandiere della Fee tornano a sventolare le vele di Legambiente e Touring Club. Vessilli ben evidenti nella guida “ Il mare più bello 2019 “ presentato ieri a Roma. Quest’anno cinque vele sono state assegnate a sette comprensori turistici italiani, tutti affacciati sul Tirreno. In testa alla classifica c’è il Cilento Antico guidato da Pollica con le spiagge di Acciaroli, Pioppi, Punta Licosa, Mezzatorre e Santa Maria di Castellabate. “ E’ uno dei tratti di costa – si legge nelle motivazioni – più pregiato d’Italia. Terra della longevità e della dieta Mediterranea. Nel 2018 Pollica è stato il primo territorio plastic free della nostra nazione”. “ E’ da 19 anni che Pollica riceve le cinque Vele. Ed è la terza volta – afferma con soddisfazione il Sindaco Stefano Pisani – che si ritrova sul podio nazionale . E’ un riconoscimento che ci da grande responsabilità e che dimostra che il nostro territorio ha tanto da raccontare, non solo in termini culturali, storici e paesaggistici ma sulle buone pratiche per la tutelare del patrimonio ambientale”. Nella classifica dei comprensori a cinque vele quello del Cilento Antico ha ottenuto il punteggio più alto e Pollica è il Comune con il punteggio superiore a tutti gli altri . Per questo motivo si sono ritrovati sul podio nazionale. Un po’ più in giù nella graduatoria dei comprensori a 5 vele c’ è la Costa del Mito e l’area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta con San Giovanni a Piro capofila. Oltre alla sua frazione rivierasca Scario ne fanno parte le spiagge di Camerota e Centola Palinuro. “ Le calette, le conce e le insenature roccioso – spiega la commissione nelle motivazioni – rappresentano un elemento naturalistico di grande valore paesaggistico. Numerose le iniziative contro la plastica in mare a Scario e Pisciotta, dove ancora oggi si pratica un’antichissima pesca delle alici particolarmente sostenibile, la cosiddetta menaica”. “ E’ stato premiato l’impegno – afferma il Sindaco sangiovannese Ferdinando Palazzo – che ci hanno messo l’amministrazione e i cittadini nella tutela della ambiente e per uno sviluppo sostenibile. Siamo partiti, ad esempio, da una raccolta differenziata dei rifiuti pari al 35% oggi raggiungiamo 80%. Abbiamo adottato un puc a crescita edilizia zero. La costa da Scario a Marina di Camerota completamente priva di antropizzazioni. E’ come l’ha vista Palinuro passando con la nave di Enea. Un tesoro da preservare per i nostri figli e di cui possono godere i turisti che vengono a trovarci” .
Sempre meno vele a Sapri e Villammare di Vibonati. Due anni fa ne ottennero 5 , lo scorso anno 4 . Nella guida del 2019 ci sono entrati con 3 vele e rappresentano il comprensorio del Golfo di Policastro. “ Ancora una sconfitta per la nostra Città – afferma il gruppo di minoranza del Comune saprese- un duro colpo all’immagine turistica. L’assessore Amalia Morabito deve dimettersi” . “ Era prevedibile – così il capogruppo di minoranza di Vibonati Manuel Borrelli – perché c’è stata una scarsa attenzione. Anche il protocollo firmato, su impulso del distretto turistico del Golfo, dal Comune con Legambiente è rimasto lettera morta eppure prevedeva delle pratiche virtuose che ci avrebbero permesso di conservare se non 5 almeno 4 vele. Un brutto segnale per nostro paese“. Tre vele sono andate anche al comprensorio “ Costa di Elea “ con Casal Velino e Ascea e alla “ Costa di Poseidonia “ che include il mare di Capaccio-Paestum e Agropoli. “ Dal Cilento continuano ad arrivare segnali postivi, però – afferma Michele Buonomo della direttivo nazionale di Legambiente – non bisogna dormire sugli allori. La mancata crescita della sostenibilità ancora in molti comuni del salernitano, testimonia che c’è ancora molto da lavorare”. “ I territori a 5 vele a sud di Salerno – sottolinea Raffaele Esposito presidente della Confesercenti provinciale – dimostrano maturità e progettualità amministrativa e grande sensibilità da parte del tessuto imprenditoriale locale”.