Si chiude con una prescrizione, senza che però vengano fugati dubbi ed effetti futuri, il processo sugli abusi edilizi perpetrati nella costruzione dei negozi sul lungomare di Policastro Bussentino. Il Tribunale di Lagonegro ha dichiarato prescritto il reato nei confronti di tutti e tre gli imputati:il tecnico Michele Galardo all’epoca dei fatti direttore dei lavori, Alfredo Sacco, legale rappresentante della ditta che li ha eseguiti e Antonio Berretti, responsabile del procedimento. Il caso giudiziario era sorto nel 2015 quando nel corso di alcuni accertamenti per un’altra vicenda relativa all’assegnazione dell’incarico in questione a Galardo, poi conclusasi con un’assoluzione, venne fuori che i locali erano stati realizzati in totale difformità alle autorizzazioni, in una zona peraltro sottoposta a vincolo paesaggistico. Nello specifico gli abusi contestati erano: la sopraelevazione dei locali rispetto alla strada, fino ad un metro sul lato opposto di Vai Tirrenia, la presenza di un ambiente seminterrato non previsto dal progetto accessibile tramite una scala a chiocciola, difformità prospettiche su tutti i corpi di fabbrica ( lievi modifiche alla dimensioni e al posizionamento degli infissi, inserimento di nuove aperture, diversa articolazione planimetrica delle aiuole…) , l’avvio delle opere senza precedente denuncia al competente ufficio tecnico regionale e senza riferimento ai criteri tecnico costruttivi prescritti per le zone sismiche visto che l’area è così identificata. Giovedì dopo circa 4 anni il Tribunale si è pronunciato sulla vicenda, dichiarando l’avvenuta prescrizione dei reati. Le motivazioni verranno rese note successivamente. La sentenza, tuttavia, non pone fine ai dubbi sul futuro posti soprattutto da parte dei privati titolari che hanno acquistato i negozi del lungomare dal Comune di Santa Marina. Restano, infatti, gli abusi edilizi contestati e si teme che questo possa viziare o inficiare tutti gli atti passati e futuri relativi ai locali, compreso l’acquisto stesso.
Daria Scarpitta