L’uscita di Renzi dal PD crea fermenti anche tra sindaci e rappresentanti politici a sud di Salerno. Sebbene sia ancora presto per una presa di posizione certa, anche perché si è in una fase di studio per ciò che avverrà e di conta sui quanti decideranno di lanciarsi in una nuova avventura, si può già delineare un quadro della nuova geografia politica del centrosinistra sul territorio. A far pensare ad una possibile condivisione della scelta di Renzi è stato il sindaco di Sapri Antonio Gentile. Sui social ha condiviso il post di Matteo Renzi relativo all’avvio della nuova esperienza, commentandolo “sempre dalla stessa parte”. Un segnale che fa pensare alla volontà di seguire la strada tracciata dall’ex premier, a cui peraltro Gentile è sempre stato vicino, prendendo parte alla Leopolda e assumendo posizioni in linea con quelle di Renzi nel dibattito nazionale. A scegliere il nuovo corso di Renzi è dichiaratamente il presidente del Parco del Cilento Tommaso Pellegrino, che ha sempre sostenuto la visione dell’ex premier, invitandolo anche nei mesi scorsi, in tempi non sospetti, nel Vallo di Diano. Potrebbero seguire le sue orme, ma al momento non c’è alcuna ufficialità, il consigliere comunale di Atena Lucana Sergio Annunziata e l’ex coordinatore del Pd nel Vallo di Diano Mimmo Cartolano, renziani della prima ora. Chi invece, a sorpresa si smarca dal sostegno a Renzi è l’assessore di Sala Consilina Vincenzo Garofalo che, nonostante il suo originario endorsement per l’ex premier, ora decide di rimanere nel Pd. “ Questa è l’ultima scelta che non va- ha detto – Le lotte vanno fatte nel partito. Non sono favorevole a questo governo, ma Renzi è stato tra i suoi principali fautori, poi al momento del giuramento dei sottosegretari ha lasciato. Si mettesse d’accordo. Credo che la sua figura diventerà irrilevante”. Resta nel Pd anche il sindaco di Sala Francesco Cavallone. Questo consentirebbe di mantenere gli equilibri interni al Comune, se Cartolano dovesse scegliere Renzi, con la maggioranza Pd e il capogruppo di opposizione lanciato nella nuova formazione. Stessa cosa, ma a parti invertite, a Sapri dove il capogruppo di minoranza Giuseppe Del Medico sceglie il Partito Democratico: “ Non abbiamo padroni – ha detto – e possiamo scegliere liberamente rispetto a chi, invece, deve tutto al padrone. Il Pd così può tornare ad avere una sua identità”. Nel Golfo di Policastro sceglie la vecchia casa anche Cono D’Elia, vicepresidente del Parco. “ Sono poco convinto delle scissioni- ha detto- Renzi ha sbagliato quantomeno i tempi. Adesso che bisogna unirsi contro il populismo di Salvini e dare una risposta seria, lui divide. Non sono d’accordo”. Resta nel Pd anche il sindaco di Teggiano Michele Di Candia “La coerenza è la cosa più bella- ha detto – Renzi ha già distrutto un partito. Il problema non sono le correnti ma gli uomini.” Dovrebbero conservare la loro posizione nel vecchio partito anche storici appartenenti come Vittorio Esposito, Raffaele Accetta, Attilio Romano e nel Cilento Vincenzo Speranza e Simone Valiante. “Sicuramente non seguo Renzi- ha detto Valiante – Quello che farò con il progetto civico territoriale che ho lanciato sarà molto legato a quello che deciderà di fare il Pd in Campania per il suo progetto di rinnovamento”.
Daria Scarpitta