Un cimitero di pneumatici, tantissime gomme depositate sul basso fondale nelle acque di Sapri al confine con Maratea , nel bellissimo mare che si estende tra il Canale di Mezzanotte e lo Scialandro. Si vedono chiaramente nel video girato in questi giorni durante un’immersione dal sommozzatore Manuel Chiappetta, un video che è anche una forte denuncia da parte di quanti si stanno battendo perché Maratea venga riconosciuta area marina protetta. Il numero di pneumatici fa pensare ad un’azione deliberata , un grave danno ambientale arrecato ad una risorsa naturale ed importante anche dal punto di vista economico per il territorio. “Probabilmente quei pneumatici sono lì da dieci anni- ha ipotizzato Manuel Chiappetta- L’Associazione di Coordinamento Imprese di Pesca di Maratea dopo aver informato la Capitaneria di Porto, si e’ resa disponibile, attraverso le professionalità dei propri associati, ad impegnarsi per il recupero gratuito dei materiali inquinanti.” La speranza è di poter contare, di qui a breve, sulla Salvamare, la disposizione di legge che consentirà anche ai pescatori e ai sub, dove è possibile, di ripulire i fondali in autonomia, recuperando i rifiuti in mare senza essere passibili di denuncia. “Il fatto che siano stati rinvenuti questi rifiuti speciali sul basso fondale – ha detto Chiappetta- ci fa riflettere su quanto potremmo trovare su quelli più alti.”
Il problema segnalato dalle immagini investe sia la costa campana che quella lucana e apre l’interrogativo su cosa e quanto negli anni sia stato depositato nelle acque marine, arrecando inquinamento ambientale. Una questione che, oltre a porre problematiche sotto il profilo della salute e del benessere collettivo, investe in prima linea anche chi propone questi territori a fini turistici e da anni fa i conti con colorazioni, schiume, e rifiuti galleggianti sul mare senza riuscire a trovare una soluzione.
Daria Scarpitta