Scontro in maggioranza nel Consorzio di Bonifica integrale Vallo di Diano e Tanagro. Nella giornata di giovedì il consiglio dei delegati si è riunito per discutere tra l’altro dell’assestamento del bilancio di previsione 2019. A scatenare la discussione la decisione di conservare le aliquote 2018 per l’irrigazione e la bonifica e non ritoccarle al ribasso come era stato stabilito nel bilancio di previsione . Per il presidente Beniamino Curcio si è trattato di una necessità a fronte del fatto che è venuto meno il contributo regionale di 180mila euro su cui contava il Consorzio. “Per effetto di questo taglio regionale – ha spiegato alla nostra emittente Curcio – abbiamo dovuto inevitabilmente spostare al 2020 alcune spese preventivate per il 2019, abbiamo tagliato le voci che si potevano tagliare e abbiamo dovuto ripristinare le aliquote 2018, che avevamo ipotizzato di abbassare. ” Questo assestamento, però, non è stato condiviso da due esponenti della maggioranza, entrambi membri non eletti ma espressione delle nomine degli Enti sovracomunali. Paolo Gallo di Teggiano, tra l’altro assessore in carica, nominato dalla Regione Campania, e Vincenzo Chiappardo di Padula, consigliere nominato dalla Provincia di Salerno, hanno dunque votato contro perché non d’accordo sulla decisione di confermare le tariffe e sui tagli, che non hanno riguardato le indennità. “ Noi abbiamo fatto l’assestamento in base alle indicazioni che sono provenute dagli uffici- ha detto ancora Curcio- Il problema vero è che tutti i Consorzi sono in serie difficoltà, perché c’era uno stanziamento di due milioni di euro e la Regione, anziché ripartire questi fondi tra i vari enti consortili, li ha assegnati con una delibera di giunta ad un solo consorzio della provincia di Caserta. Ecco perché i Consorzi si sono ribellati e venerdì prossimo ci sarà una riunione a Napoli in Regione”. Ai due componenti della maggioranza del Consorzio Vallo di Diano non è andato giù anche che sia stato approvato l’assestamento prima della riunione chiarificatrice in Regione. Alla fine, durante la seduta di giovedì l’argomento è stato approvato, sia pure con i due voti contrari, ma lo scontro ha posto la questione politica, visto che Gallo e Chiappardo sono espressione della maggioranza Pd. A confermarlo è lo stesso presidente. “ Quando uno della maggioranza non condivide- ha detto- o si dimette o sfiducia il Presidente. Non è che si può stare all’interno della maggioranza e assumere posizioni che sono lesive per l’immagine dell’organo esecutivo. C’è una questione politica che riguarda la maggioranza”.
Daria Scarpitta