Sapri avrà la sua Piazza 28 luglio 1979, ma non sarà quella chiesta dai cittadini. Nei mesi scorsi, in occasione proprio del 40esimo anniversario di questa data, la comunità saprese aveva firmato e presentato al Comune una petizione che proponeva di ricordare nella toponomastica quella giornata afosa di lotta organizzata, messa in piedi dai cittadini guidati dal parroco don Giovannino Iantorno e che permise di ottenere l’apertura dell’ospedale. Ora la Giunta Comunale di Sapri ha approvato una proposta di intitolazione delle strade cittadine decidendo di chiamare “Piazza 29 luglio 1979” il parcheggio di fronte all’ospedale di Sapri lì dove si trova tra l’altro il Fanale Punta del Fortino n° 2676 E.F della Marina Militare. Accolta dunque solo parzialmente la richiesta dei cittadini promotori della petizione che avevano pensato di ricordare quel gran giorno in cui la città si mosse compatta per il bene collettivo, intitolandovi la piazzetta antistante la stazione ferroviaria, un luogo simbolico, visto che la protesta di Sapri, arrivata sui binari della stazione, ebbe ben presto un’eco nazionale, avendo diviso in due il trasporto ferroviario italiano lungo la direttrice Nord –Sud. L’amministrazione, invece, che nella proposta di deliberazione, riconosce l’importanza di quella data, definendola, con le parole della stessa petizione, “una delle pagine più belle della storia della Città della Spigolatrice”, ha deciso di individuare come luogo simbolo per ricordare quei fatti il parcheggio di fronte all’ospedale.
Nello stesso provvedimento è stato ampliato anche il tratto viario dedicato ad un altro importante personaggio storico della cittadina , il Cav. Giuseppe Cesarino, a cui era già stato intitolato una parte della Via Villa comunale antistante il Municipio. Ad esso si aggiungerà, cambiando denominazione , anche quel pezzo ora denominato Via Marsala posto tra l’incrocio con Via P. Amedeo e sino all’accesso sul Lungomare Italia. La delibera della Giunta comunale che cambia la toponomastica di Sapri è stata trasmessa alla Prefettura per l’ok definitivo.
Daria Scarpitta