“ Siamo molto preoccupati perché l’immagine e la tenuta turistica dell’intero Golfo sono a rischio e non si sa se si sta facendo qualcosa per risolvere il problema.” Con il dibattito sui riconoscimenti virtuosi avviatosi a Maratea, si riaccende la discussione anche per ciò che riguarda la sorte di Sapri, le cui acque del lungomare sono state bocciate nella classificazione approvata dalla Giunta regionale della Campania, una situazione che porterà il Comune ad iniziare la stagione con il divieto di balneazione e su cui l’amministrazione non ha ancora proferito alcuna dichiarazione ufficiale. Gli operatori turistici del Golfo di Policastro sono in fermento, impensieriti rispetto alla ormai prossima stagione estiva.“ Forse non ci si è soffermati abbastanza su che cosa stabilisce la legge- fanno sapere attraverso i loro organi rappresentativi – e che cosa significherà per un territorio che vive di turismo. Tutto si basa su un algoritmo e dimostra già che negli anni il ripetersi dei campionamenti positivi ai batteri ha portato ad un progressivo declassamento delle acque del lungomare. Ora si partirà con il divieto di balneazione, se tutto risulterà nella norma potrà essere revocato. Ma sarà necessario poi dimostrare che si sta lavorando per risolvere il problema a monte di questi campionamenti e non si dovranno avere più valori alterati perché altrimenti la criticità risulterà cronica e si può arrivare ad acqua non balenabile per tutta la stagione”. Il timore degli operatori è che al momento non arriva alcuna comunicazione, che non è stata avviata alcuna rassicurazione nei confronti di chi lavora nel settore e che da quando ad inizio anno è venuta fuori la classificazione negativa, pare che tutto sia fermo, anche solo la discussione sul tema. “La situazione di Sapri- concludono gli operatori- si riverbera su tutto il Golfo di Policastro e influisce su quella fetta importante di turismo che ogni anno giunge sul nostro territorio proprio sulla base dei riconoscimenti avuti e sulla pubblicità di mare pulito che ne deriva. Non si può mantenere ancora il silenzio su questo tema vitale per il nostro territorio”.
Daria Scarpitta