Aveva 45 anni e la sua passione era la pesca subacquea. Passava intere ore nell’immensità del mare a caccia di pesci, e lo faceva in apnea, anche di notte e in solitaria. La baia di Sapri era la sua casa, il suo habitat naturale. Un triste destino ha voluto che il suo cuore cessasse di battere proprio lì, in quell’ ambiente a lui caro. E così i suoi occhi si sono chiusi ammirando per l’ultima volta la bellezza del fondale marino saprese. Il corpo di Francesco Vitagliano è stato ritrovato senza vita dagli uomini della Guardia Costiera. Galleggiava sul pelo dell’acqua a 40 metri circa dalla costa sottostante la strada Apprezzami l’Asino. La salma è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale di Sapri. L’esame esterno ha accertato che Francesco è morto per annegamento a seguito di un arresto cardiocircolatorio. Il decesso sarebbe avvenuto tra le 23 e la mezzanotte di martedì scorso. Al momento del ritrovamento aveva addosso la muta, in una mano stringeva la maschera e nell’altra teneva la torcia. Non aveva in vita, invece, la zavorra che evidentemente aveva tolto mentre era sotto acqua per alleggerirsi e provare a risalire in superficie. I genitori non vedendolo rientrare a casa hanno allerto le forze dell’ordine e la Guardia Costiera e intorno alle 4 del mattino ha iniziato le ricerche terminate qualche ora dopo, con il ritrovamento della salma, avvenuto intorno alle 8 del mattino. Francesco si era tuffato in mare per pescare in apnea intorno alle 20.30 di martedì. E si era buttato dal costone sottostante l’Apprezzami l’Asino. Anche questa volta, come tante altre, aveva deciso di immergersi da solo. Poi l’arresto cardiaco e l’annegamento. La salma è stata liberata e rimarrà presso la sala mortuaria dell’ospedale fino alle 10.30 di giovedì quando saranno celebrati i funerali nella chiesa di San Giovanni Battista. Distrutti i genitori, il padre con il quale viveva, bancario in pensione e la madre titolare del noto negozio di abbigliamento Colibrì. Senza parole gli amici con i quali condivideva la passione per la pesca subacquea.
Antonietta NIcodemo